L’utopia di Galileo e l’arte iperrealista
Oltre trenta le mostre proposte in occasione del festival. La relatività della verità viene alla ribalta nelle installazioni e nelle opere di Sidival Fila nella mostra in dialogo con gli spazi architettonici e pittorici più prestigiosi del Palazzo Ducale di Sassuolo: «Prospettive relative. Opere e installazioni site-specific a Palazzo Ducale». La videoinstallazione di Gianfranco Baruchello «Doux comme saveur (A partire dal dolce), 1978» ha origine a partire da un progetto sulla relatività del percepire e sul sapore dolce (Modena, Mata – Ex Manifattura tabacchi). Nel campo della medicina, il rapporto tra le scienze e la ricerca della verità è messo in luce dalla mostra «Berengario da Carpi. Il medico del Rinascimento» (Carpi, Produzione: Musei di Palazzo dei Pio) che porta in scena, con installazioni, bassorilievi, volumi e disegni, la scoperta del corpo come macchina. Che le teorie scientifiche richiedano un momento storico capace di accoglierle e comprenderle risulta evidente anche dai ripensamenti, dubbi e scoperte dell’inventore del cannocchiale, presentati in «Abolire il cielo. Galileo e la verità» attraverso un percorso di musica e letture (Carpi, Auditorium Loria, sabato 15 ore 19, domenica 16 ore 19). L’installazione «Multiverse. Alla ricerca della verità dell’universo» racconterà la nascita e la morte di infiniti universi paralleli nella Chiesa di San Nicolò del Complesso Sant’agostino di Modena. Al carattere illusorio della pittura è dedicata la collettiva «Iperrealtà. Livelli di verità nell’arte iperrealista» (Modena, Abate Road 66). Nella mostra «Svelare», un percorso di stratificazioni materiche, visive e artifici acustici di Juan Eugenio Ochoa (Sassuolo, Mazzini 43). La scena originaria del rapporto tra verità e credenza è ricreata nello studio-laboratorio di Laura Tarugi (Modena, Studio Torti 10). «Il vero è stropicciato. L’arte di piegare, e di spiegare» propone svelamenti inattesi (Modena, Galleria Artesì), I «frammenti» di Riccardo Angelini sono invece ricordi fissati sulla carta (Modena, Rope).