Lettori e autori Cosa cambia
Negoziale con i big
?
L’eliminazione dei cont enuti illeciti Il «filtro» automatico (Art. 13) Il danno per gli editori
Se si verifica una violazione del diritto Le piattaforme dovranno dotarsi Ridimensionare gli aggregatori d’autore alla piattaforma viene di sistemi automatici per verificare di notizie potrebbe danneggiare ordinato di eliminare il contenuto che i contenuti caricati dagli utenti gli editori, soprattutto i più piccoli, illecito, esattamente come avviene non violino il diritto d’autore con che non verrebbero più trovati per i contenuti illegali l’effetto di censurare molte notizie sui motori di ricerca
Le modifiche approvate dall’europarlamento: gli articoli 11 e 13 che impongono vincoli alle grandi piattaforme Dopo lo stop di luglio, è arrivato il via più discussi e controversi: l’11, libera di settembre: nel corso dell'assemblea che interviene sul rapporto fra gli editori plenaria di Strasburgo, il Parlamento e le piattaforme che diffondono i
I contenuti europeo ha approvato la direttiva loro contenuti o parte dei loro contenuti per il copyright. Dopo l’introduzione online. E il 13, relativo al riconoscimento
Per gli editori del regolamento per la privacy, in automatico del materiale che viola vigore da maggio, un nuovo ruggito Ue il diritto d'autore. Adesso la norma
più potere nell’arena digitale. Ieri hanno votato a passa nelle stanze dei negoziati con favore 438 parlamentari. In 226 si sono Consiglio. detti contrari e 39 si sono astenuti. Sul Martina Pennisi tavolo c’erano gli emendamenti agli articoli © RIPRODUZIONE RISERVATA C ome ricorda il testo, in Europa le industrie culturali e creative impiegano a tempo pieno oltre 12 milioni di lavoratori e generano circa 509 miliardi di euro di valore aggiunto per il Pil. E la maggior parte di queste cifre ha nella tutela del diritto d'autore il suo elemento centrale. Con la nuova direttiva, messa sul tavolo per aggiornare quella del 2001, gli editori di contenuti acquisiscono un potere di negoziazione maggiore con le piattaforme; quantomeno quelli più grandi, mentre i piccoli sono preoccupati. Questo non risolve, comunque, i problemi legati all'individuazione di modelli di business sostenibili e remunerativi per la diffusione dei contenuti online. Nel caso dell’industria musicale le intese sembrano dare i primi frutti: realtà come Spotify o Apple Music, che si basano sull’acquisizione dei diritti per consentire l’ascolto gratuito e supportato dalla pubblicità o su abbonamento, hanno contribuito alla crescita del 17,5 per cento dei ricavi digitali — derivanti nel 70 per cento dei casi dallo streaming — generati in Europa dal mercato discografico (fonte: Ifpi). La direttiva guarda soprattutto alla distribuzione gratis con messaggi pubblicitari, e ancora l'industria musicale con il dialogo con Facebook per coprire anche i contenuti generati dagli utenti come le storie di Instagram è un esempio interessante in prospettiva. Tutte le anteprime degli articoli create automaticamente dai social network e dagli aggregatori di notizie dovranno essere tassate