«Via multe e cartelle, ma i grandi evasori resteranno fuori»
Bitonci (Lega): un fondo per il risparmio tradito
ROMA Sottosegretario Massimo Bitonci, fra qualche settimana presenterete una manovra finanziaria. Voi leghisti pensate di recuperare parte delle risorse con la pace fiscale. Non ritiene sia un messaggio agli evasori?
«No, assolutamente no. È ormai accertato il fatto che ci siano più di 1000 miliardi di contenziosi tra i cittadini, le aziende e la pubblica amministrazione di cui una buona parte di questi sono dei crediti inesigibili e l’altra parte non potranno essere incassati. Ecco noi pensiamo a una pace fiscale più ampia possibile come misura una tantum che chiuda tutte le lite pendenti per le cartelle, per il contenzioso tributario, per le multe amministrative e per le multe di vario genere esclusa l’iva e la previdenza».
Avete già calcolato quanto potreste riuscire ad ottenere?
«Ancora non abbiamo cifre. Gli uffici del ministero dell’economia sono al lavoro e nelle prossime ore ci forniranno i numeri. Di certo c’è che la misura riguarda i piccoli e medi contenziosi avendo fissato un tetto non superiore al milione di euro. Il che significa che abbiamo lasciato all’amministrazione finanziaria l’accertamento, la discussione e il contenzioso relativo alla grande evasione. Ed è quest’ultima anche una cosa richiesta dal M5S».
Emerge anche un fondo destinato ai risparmiatori delle crisi bancarie pari a 500 milioni di euro.
«Sì, abbiamo previsto un fondo a rotazione alimentato di anno in anno. Metteremo in campo una somma 5 volta superiore all’elemosina del Pd».
Capitolo flat tax. Cosa ci sarà della misura che avete sbandierato in campagna elettorale?
«Come primo passo pensiamo di estendere il regime forfettario del 15 per cento fino a 65 mila euro, e poi un 5 % incrementale tra i 65 mila e i 100 mila euro. Questa misura sarà destinata alle imprese, alle ditte individuali, ai professionisti, alle Snc (Società in nome collettivo), alle Sas (Società in accomandita semplice) e solo le Srl (Società a responsabilità limitata) che hanno optato per la trasparenza. Per le start up dei giovani sotto i 35 anni prevediamo un’aliquota del 5% per tre anni. Quanto all’ires (Imposta sul reddito delle società) abbiamo proposto la riduzione dell’aliquota dal 24 al 15% per le aziende che reinvestono gli utili di impresa in nuovi macchinari o puntando su ricerca e sviluppo e assunzioni. Abbiamo poi chiesto una riduzione delle accise e l’introduzione della cedolare secca sugli affitti commerciali».
Che ne sarà del taglio dell’irpef che interessa le famiglie?
«Il tavolo economico della Lega sta ragionando su quella che possa essere la proposta da fare al ministro Tria e al premier Conte».
I cinquestelle spingono per il reddito di cittadinanza. Ci sarà spazio per questa misura?
«Tutto dipenderà dai margini di flessibilità che saranno decisi dal premier Conte e dal ministro Tria, assieme ai due vicepremier».
d Per le startup dei giovani sotto i 35 anni prevediamo un’aliquota del 5%