Corriere della Sera

Il simbolo degli Alpini sprofonda nel Brenta «Chiusure temporanee per scongiurar­e il crollo»

- Sara D’ascenzo

● È un ponte a sbalzo con la struttura di legno ed è lungo 58 metri. Progettato da Andrea Palladio e costruito nel 1567-1569 il ponte è stato ricostruit­o per ben tre volte nel 1748, nel 1813 e nel 1947

Certezze non ce ne sono. Pericoli sì. E anche gravi. Il Comune di Bassano, che con orgoglio convive col Ponte degli Alpini — distrutto e ricostruit­o tre volte — da almeno cinque secoli, il 13 settembre ha approvato una delibera che verbalizza le paure di molti sulla tenuta dell’infrastrut­tura ed è arrivato a mettere nero su bianco due espression­i che, dopo il disastro di Genova, mettono tutti sul chi vive: «possibili chiusure» e «per scongiurar­e il crollo del ponte».

Lo spettro che la giunta guidata dal sindaco Riccardo Poletto agita si sostanzia con l’arrivo imminente di novembre, il mese più carico di pioggia e quello in cui i mancati lavori di consolidam­ento — che dovevano essere eseguiti dall’impresa Vardanega, il cui contratto d’appalto è stato risolto in danno all’impresa — rendono la situazione dell’infrastrut­tura preoccupan­te.

Il Ponte è costanteme­nte monitorato. Sei sensori controllan­o i movimenti dell’infrastrut­tura: se superano i limiti impostati, i sensori inviano in automatico gli allarmi a cinque telefoni reperibili, fanno scattare due semafori rossi e un allarme sonoro sul ponte.

Ma il controllo non basta. Per questo il Comune ha predispost­o un piano d’interventi da 325 mila euro (soggetto a ribasso d’asta) per lavori di «somma urgenza». Il ponte è aperto e transitabi­le, seppure in maniera ridotta, ma la stilata numero 3 (una delle colonne in legno a sostegno del ponte) — che negli ultimi due anni era calata di 9 millimetri — soltanto nell’ultimo mese si è abbassata di 7 millimetri. «Questo elemento — spiega l’assessore Roberto Campagnolo — unito all’avvicinars­i del mese delle piogge, novembre, ci ha fatto allertare e prendere la decisione di disporre i lavori di messa in sicurezza. Potrebbe non Castelfran­co succedere Veneto nulla come l’anno scorso, VENETO ma se arriva una piena importante dobbiamo Padova essere pronti. Gli strumenti e i segnali ci dicono che serve un intervento. Anche se non è detto che questo sia possibile».

Nella lunga storia del ponte di Bassano c’è infatti anche questo: i lavori si devono fare, ma non è detto che si possano fare. «Primo perché il Brenta ti fa entrare quando vuole lui — spiega ancora l’assessore — abbiamo una finestra temporale ristretta, di 5 settimane. Secondo perché non è facile trovare chi li faccia in alveo e in così poco tempo». In Comune, insomma, devono fare i conti anche con l’eventualit­à che questi lavori di «somma urgenza» per «scongiurar­e i crollo del ponte», non si riescano a realizzare.

 ?? (foto di Navarro Tartini) ?? Deteriorat­o Il ponte Vecchio di Bassano del Grappa (Vicenza) più conosciuto come «ponte degli alpini»
(foto di Navarro Tartini) Deteriorat­o Il ponte Vecchio di Bassano del Grappa (Vicenza) più conosciuto come «ponte degli alpini»

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