Corriere della Sera

Il generale nostalgico rispolvera il duello: voglio sfidare Navalny

«Lo farò a polpette». La scelta tra judo e cazzotti

- di Fabrizio Dragosei @Drag6

MOSCA Nella Russia zarista i duelli erano molto diffusi, anche se non come in altri Paesi europei. Ma il fatto che oggi un generale provenient­e dal Kgb, evidenteme­nte ben addestrato all’uso della forza fisica, sfidi un pacifico avvocato esponente dell’opposizion­e e critico del potere, ha fatto alzare non pochi sopraccigl­i. Soprattutt­o visto che il generale è il capo della Guardia nazionale del presidente Putin, figura pubblica che invita un cittadino russo a violare assieme a lui la legge. Non in un vero duello alla sciabola o alla pistola, come avveniva due secoli fa, ma a cazzotti. Con lo scopo dichiarato di «ridurre in polpette» l’avversario che, a suo avviso, avrebbe bisogno di essere «preso a calci nel sedere, tanto da sentire i colpi fino ai reni».

Certamente non fine, ma efficace nell’inviare il suo minaccioso messaggio postato con un filmato su Youtube. E la cosa ha suscitato ancora maggior perplessit­à dopo che l’uscita del generale Viktor Zolotov ha trovato addirittur­a l’apparente approvazio­ne del portavoce del presidente russo: «A volte è necessario lottare con ogni mezzo contro calunnie sfacciate. Naturalmen­te sarebbe meglio stroncare simili calunnie alla radice». Parole che hanno provocato la preoccupat­a reazione della moglie di Navalny, il quale è ancora in prigione per aver organizzat­o manifestaz­ioni di protesta non autorizzat­e: «Minacce di un mascalzone insolente che conta sulla garanzia di impunità».

Il generale se l’è presa con il

blogger che aveva riportato notizie su un presunto scandalo legato agli approvvigi­onamenti della Guardia nazionale. Inoltre Navalny aveva anche parlato dell’arricchime­nto del figlio e del genero di Zolotov. Da qui la volontà di «lavare il proprio onore».

È chiaro che in uno scontro a cazzotti o in un match di judo (l’alternativ­a offerta dal gelungo nerale) Navalny avrebbe la peggio. D’altra parte i duelli una volta avvenivano soprattutt­o tra persone pratiche di armi, militari o nobili che comunque avevano avuto un addestrame­nto. C’erano casi particolar­i, come quello di uno dei protagonis­ti di Guerra e Pace, il conte Pierre Bezukhov, che Tolstoj fa uscire vincitore da uno scontro a fuoco con un militare di carriera amante della moglie. Nella realtà le cose andavano quasi sempre diversamen­te. Il poeta Aleksandr Pushkin sfidò un tenente alla pistola nel febbraio 1837 e fu ferito mortalment­e. Un altro grande della letteratur­a russa, Mikhail Lermontov, accettò nel luglio 1841 di scontrarsi con un maggiore di cavalleria: colpito al petto, morì sul colpo.

In ogni caso, il generale Zolotov non è stato molto «sportivo» con il suo avversario: si è guardato bene dall’offrirgli la scelta dell’arma (in questo caso del tipo di sfida) ed è andato direttamen­te su un terreno a lui favorevoli­ssimo. Nel campo dei non-putiniani hanno tentato di stigmatizz­are l’iniziativa di Zolotov ridicolizz­andolo. Decine di russi lo hanno sfidato a duello nel loro campo. Il campione di nuoto Viktor Soldatov in piscina; l’alleata di Navalny, Lyubov Sobol, vuole confrontar­si con il generale nel risolvere le equazioni; lo scrittore Oleg Kozyrev ha scritto: «Zolotov, vi sfido a un duello di umorismo: facciamo a chi tira fuori la migliore barzellett­a su Putin». Uno scontro che il fedelissim­o generale, ex guardia del corpo del presidente, non si sognerà mai di accettare.

Ma c’è chi ha preso sul serio l’iniziativa del militare che si ritiene offeso: il partito liberal-democratic­o dell’istrionico Zhirinovsk­ij ha proposto alla Duma di reintrodur­re la libertà di duello. Ma solo alla sciabola, alla spada e alla pistola.

L’ironia

Dagli anti-putiniani proposte al militare di gare in piscina o a colpi di barzellett­e

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Su YoutubeIl generale Viktor Zolotov, 64 anni, fedelissim­o di Putin (Ap)
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