Liste per Carige, il tribunale prende tempo
Prima dell’assemblea la decisione sul ricorso Malacalza contro i candidati di Mincione
Per ora rimane sospesa la partita sulle liste per il board di Banca Carige. Ieri la giudice Lorenza Calcagno del Tribunale di Genova si è riservata sul ricorso d’urgenza presentato da Malacalza Investimenti per inibire l’ammissione delle candidature del patto di sindacato che unisce il finanziere Raffaele Mincione, Gabriele Volpi e Aldo Spinelli (con un complessivo 15,198%) in vista dell’assemblea dell’istituto genovese di giovedì prossimo chiamata a rinnovare il consiglio. La decisione del Tribunale di Genova dovrebbe arrivare a breve e comunque prima che l’assemblea voti. Malacalza Investimenti, la holding dell’omonima famiglia genovese primo azionista Carige — salita al 27,5% —, a inizio settembre aveva presentato un ricorso d’urgenza ex articolo 700 per chiedere di bloccare la lista di candidati presentata dai pattisti e di inibire i loro diritti di voto. Secondo Malacalza Investimenti sarebbero privi dell’autorizzazione Bce agli acquisti di quote azionarie che «comportino la possibilità di esercizio di influenza notevole sulla banca o attribuiscano una quota dei diritti di voto almeno pari al 10%».
Bisognerà aspettare ancora qualche giorno. Giovedì è intervenuta la Banca d’italia bloccando al 9,9% i diritti di voto del patto di sindacato e, in accordo con la Bce, ha dato 15 giorni di tempo a Mincione e soci per chiedere alla vigilanza l’autorizzazione a superare la soglia del 10% del capitale. Un arco temporale che va ben oltre la data del 20 settembre dell’assemblea e che di fatto ha giocato a favore della famiglia genovese (che ha proposto Pietro Modiano alla presidenza e Fabio Innocenzi come ceo di Cargige) che nelle ultime settimane ha arrotondato la sua quota, acquistando in parte anche le azioni messe in vendita dal Tesoro attraverso la Sga, ora scesa sotto il 2% (vota l’1,9%).
È possibile che l’orientamento del Tribunale rifletta quello della Banca d’italia con il patto che resta in campo, ma con una limitazione di voto al 10%.
Al vertice
Malacalza Investimenti punta sui banchieri Pietro Modiano e Fabio Innocenzi