Industria del risparmio, la sfida del «costo zero»
Negli Usa i giganti del settore vendono già prodotti senza commissioni Su «L’economia», gratis domani con il «Corriere»
La battaglia dei costi del risparmio gestito è già arrivata, negli Stati Uniti, a toccare il paradosso dello zero. I giganti del settore, come Fidelity e Vanguard, hanno iniziato a vendere prodotti privi di commissioni. Pochi esempi, realizzati in base a poderose economie di scala, che permettono di alzare a dismisura la posta della concorrenza internazionale. Reggerà a questa inedita sfida la ricca (ma povera se parliamo di dimensioni dei competitor) industria italiana dei fondi? Ferruccio de Bortoli analizza il nuovo trend nel numero de L’economia, in edicola domani con il Corriere della Sera. Nei mesi estivi la raccolta delle gestioni italiane ha patito l’incertezza legata al rialzo dei tassi e a un’altra guerra, quella dei dazi. In ogni caso lo stock di ricchezza delle famiglie italiane, in cerca di rendimenti che siano commisurati ai rischi necessari per raggiungerli e non gravati da spese eccessive, resta di Blu
È il colore della sezione dell’«economia» dedicata alle inchieste e agli approfondimenti affidati alle grandi firme internazionali La copertina che si riappropria del ruolo di hub mondiale alla vigilia di una settimana della moda attesa e ricca, il mondo della finanza nazionale è invece scosso dalle dimissioni del presidente della Consob Mario Nava, a soli cinque mesi dal suo insediamento. Mentre Giovanni Pitruzzella, alla guida dell’antitrust, arrivato alla fine del suo mandato, fa un bilancio dell’attività dell’authority.
Nella sezione patrimoni, invece, c’è la guida per capire quando conviene acquistare un immobile solo per affittarlo,
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La seconda casa Dove conviene acquistare un immobile e poi affittarlo in tempi di tassi bassi
in tempi di mutui bassi. Da Milano a Napoli, passando per Roma e Torino ecco il giro d’italia delle seconde abitazioni da mettere a reddito. La guida spiega dove conviene comprare, per chi vuole poi dare in locazione l’immobile. Basterà un anticipo di 30, 70 o 100 mila euro e accendere un mutuo a tassi minimi per far partire l’investimento.