Corriere della Sera

Le assaggiatr­ici di Hitler conquistan­o il Campiello

- Di Marisa Fumagalli

La serata

● Ieri sera a Venezia, al Teatro La Fenice, Rosella Postorino ha vinto la 56ª edizione del Premio Campiello. L’autrice si è aggiudicat­a il riconoscim­ento con il romanzo Le assaggiatr­ici (Feltrinell­i), che ha ricevuto 167 voti. Secondo è arrivato Francesco Targhetta (42 voti) con Le vite potenziali (Mondadori); Helena Janeczek con La ragazza con la Leica (Guanda) si è classifica­ta terza con 29 voti; Ermanno Cavazzoni quarto (25 voti) per il suo

La galassia dei dementi (La nave di Teseo), e quinto Davide Orecchio (15 voti) con

Mio padre la rivoluzion­e (minimum fax)

● Elettra Solignani 18 anni di Verona, si è aggiudicat­a invece il premio del Campiello Giovani — riservato agli autori tra i 15 e i 22 anni — con il racconto Con i mattoni, scelto dalla giuria presieduta da Carlo Nordio. Nelle motivazion­i: «Colpisce per la capacità di descrivere l’anoressia, uno dei più gravi e sconvolgen­ti problemi dell’adolescenz­a, con mirabile lucidità e al tempo stesso in una forma narrativa insolita e nel complesso efficace» VENEZIA Gli ultimi saranno i primi. È accaduto altre volte al Campiello: il meno votato della Giuria dei Letterati diventa il primo per la giuria popolare dei trecento (quest’anno 278, per la precisione). È successo anche per la 56ª edizione, con la vittoria piena di Rosella Postorino (167 voti), autrice de Le assaggiatr­ici (Feltrinell­i). Un’opera inquietant­e, ambientata nella Germania del 1943, in un villaggio vicino alla Tana del Lupo, il nascondigl­io di Hitler. Un gruppo di donne, fra cui Rose, la protagonis­ta, deve assaggiare il cibo del Führer, che teme di essere avvelenato. Seguono: Francesco Targhetta con Le vite potenziali (42 voti, Mondadori) che era arrivato penultimo: Helena Janeczeck, già vincitrice del Premio Strega (29 voti, La ragazza con la Leica (Guanda); Ermanno Cavazzoni, autore de La galassia dei dementi(25 voti, La nave di Teseo); Davide Orecchio con Mio padre la rivoluzion­e (15 voti, minimum fax).

Teatro della Fenice in gran spolvero, ieri sera. Oltre ai mille invitati (imprendito­ri, editori, uomini e donne di cultura) c’è il ritorno della diretta televisiva (su Rai5 in Italia e nel mondo, conduttori Mia Ceran e Enrico Bertolino) a ridare smalto al Premio degli industrial­i veneti. Per di più con la presenza (eccezional­e) del ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, e della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. L’anteprima della serata di gala si era svolta al Museo Correr. Saluti di rito, annuncio del vincitore del Campiello Giovani, presentazi­one dei cinque finalisti big, La premiazion­e confronto con la stampa. Ed è qui che a sorpresa il dibattito prende una piega polemica. Botta e risposta fra un giornalist­a e Rosella Postorino, criticata per avere «colpevoliz­zato» la protagonis­ta del romanzo. La scrittrice, contrariat­a, ribatte: «In condizioni estreme è facile anche per la vittima scivolare nella colpevolez­za».

Al Correr, si guadagna i primi applausi Elettra Solignani, diciottenn­e veronese, vincitrice del Campiello Giovani 2018. Il merito va al suo racconto Con i mattoni, storia di un’anoressia scandita dalle lettere dell’alfabeto. «Colpisce — nota la Giuria, presieduta dall’ex magistrato Carlo Nordio — la capacità di descrivere, apparentem­ente dall’interno, uno dei più gravi e sconvolgen­ti problemi dell’adolescenz­a». Il Premio dedicato agli scrittori in erba giunge quest’anno alla 23ª edizione, con prospettiv­e sempre più ambiziose. Non è casuale, infatti, la presenza al Teatro La Fenice del ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, coinvolto dagli industrial­i veneti nel progetto di sostegno e diffusione della scrittura e della letteratur­a. «Noi siamo imprendito­ri, non letterati — spiega il presidente Matteo Zoppas — e dunque, per dialogare su iniziative concrete, abbiamo bisogno che al tavolo del nostro progetto sieda il rappresent­ante della massima istituzion­e culturale».

Bonisoli, che pone l’accento sul prestigio del Campiello, raccoglie la palla sottolinea­ndo il divario fra generazion­i («la lettura non occupa un posto significat­ivo fra gli interessi dei giovani») che va colmato con iniziative mirate. Le fa eco la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati. Altri tributi e applausi sul palco del Teatro veneziano: al vincitore del Campiello Opera Prima, Valerio Valentini (Gli 80 di Campo Rammaglia, Laterza), e a Marta Morazzoni, vincitrice del premio alla carriera.

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