Dibattiti e show Un racconto a più voci sul pianeta futuro
DSi un scontrano modello neo liberista puro e uno che va in una direzione opposta Massimo Mercati
are voce all’acqua con esperimenti alchemici, musica, immagini, in un racconto che inizia 4 miliardi di anni fa, quando questo elemento è comparso sulla Terra plasmandola, cancellando i fiumi incandescenti di lava per far nascere organismi pluricellulari, e poi via via strani animali dai quali discendiamo, trasformando l’ambiente prima infernale e bollente in un pianeta verde e rigoglioso dove piante e acqua vivono in simbiosi. E se dall’acqua tutto è iniziato, secondo molte culture e anche secondo climatologi, con l’acqua tutto finirà: perché scarseggia. Eppure la inquiniamo e la disperdiamo. All’acqua è dedicato Acquadueo, uno degli incontri dell’edizione 2018 del Festival A seminar la buona pianta, creato da Aboca. E se saranno il filosofo delle scienze biologiche Telmo Pievani e gli artisti della Banda Osiris e spiegare come è nato il nostro pianeta, sarà il filosofo inglese Tim Morton, star del pensiero
ecologico, a illustrare il suo punto di vista provocatorio sul concetto di «sostenibilità», mentre alla lettura collettiva di «Laudato si’», l’enciclica sulla cura
della casa comune di papa
Francesco, parteciperanno Carlo Petrini e Michele Serra. «Ma è il tema della responsabilità d’impresa l’aspetto più tangibile: fare impresa non può prescindere dal perseguire il bene comune, che è una delle condizioni del
successo e soprattutto è il futuro. Dovremo abituarci a pensare come l’impresa si pone rispetto alla società e all’ambiente, ed è su questo aspetto che verranno sollecitati gli imprenditori nella serata del 28 settembre a Palazzo Mezzanotte», spiega Massimo Mercati, direttore generale di Aboca, che da qualche mese è diventata una Società benefit. «Significa portare all’interno del proprio statuto le finalità sociali, che diventano vincolanti per gli amministratori, che devono perseguire sia il profitto sia l’impatto sociale: creare un impatto positivo sul territorio e sulla società è sempre stato nel nostro dna, ma ora è anche nello statuto. È un modello ben diverso da quello anacronistico di Corporate Social Responsibility — aggiunge Mercati — che significa fare operazioni compensative di intervento sociale, in una logica di redistribuzione». Anche in questa edizione sono previste la passeggiata e le iniziative per i bambini all’orto botanico e, come spiega il direttore artistico Giovanna Zucconi: «Forse riusciremo a organizzare una navigazione sui Navigli, e questo amplierà la riflessione sul rapporto che l’uomo ha con l’ambiente, con l’acqua. L’idea è disseminare attraverso spettacoli, dibattiti, eventi e contatti una serie di domande che portino un numero di persone sempre maggiore alla consapevolezza rispetto all’ecologia, al diritto, alla responsabilità d’impresa». E i temi più rilevanti saranno proprio gli approfondimenti sugli studi socioeconomici. Perché, come conclude Massimo Mercati: «Viviamo una fase storica dove si scontrano un modello neo liberista puro e uno che va in una direzione opposta, che non vede il profitto come punto d’arrivo ma come conseguenza di un percorso che mira a creare ricchezza a 360°. E chi come noi vive di agricoltura e vede i danni prodotti dall’inquinamento riscaldamento globale alle e falde dalla acquifere, dal desertificazione, deve pensare al mantenimento della vitalità dei suoli, della biodiversità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA