Corriere della Sera

«L’arte non cambia la vita Ma la musica crea i sogni»

Il potere della poesia nelle parole di un gruppo controcorr­ente

- Di Banda Osiris

Irreversib­ile. Una parola che avevamo sempre associato alla pensione, cioè essere alla fine di qualcosa, del lavoro o del nostro ruolo all’interno del processo produttivo. Irreversib­ile. La stessa parola in uno spettacolo con il meteorolog­o Luca Mercalli, messa in relazione alla condizione del nostro pianeta, ci ha tragicamen­te colpito.

Anche qui siamo alla fine, non si può tornare indietro. Tutto ciò che da oggi in avanti faremo per migliorare le condizioni della terra non riuscirà a risanare gli errori del passato. Nessun tasto rewind. Possiamo solo peggiorare, un’ipotesi non certo allettante per il nostro futuro. Niente più Eden rigoglioso, né pomeriggi con i fauni di Debussy e neppure Montagne verdi in compagnia di Marcella.

E forse anche Le quattro stagioni di Vivaldi dovranno essere accorpate. Dovremo convivere con inondazion­i, uragani, estati che sembrano inverni, inverni che sembrano estati, deserti che avanzano, foreste che scompaiono, ghiacciai che si sciolgono: un clima impazzito, il tempo non sarà più quello di prima, l’unica cosa che a noi della Banda Osiris può fare piacere, visto che con il tempo (quello musicale) abbiamo sempre avuto non pochi problemi. E riuscire a conservare tutto questo sfacelo sarà già una vittoria. Il nostro lessico comune sarà Team permeato da termini ambientali­sti come ecologia, riciclo (strumento che gli artisti hanno sempre utilizzato a profusione), decrescita, km zero, ignorando che stiamo guidando un’automobile con sei miliardi di posti, a benzina o elettrica, lanciata contro un muro.

Vediamo l’ostacolo avvicinars­i ma non possiamo fermarla. Se gli scienziati e i politici hanno fallito, possiamo credere che l’arte possa fermare l’automobile? No. L’arte può cambiare il corso della Storia? No. La scultura di una balena assemblata con la plastica raccolta negli oceani ha impedito l’inquinamen­to delle acque? Il cemento in via Gluck è diminuito?

Nel 1995, Michael Jackson in un brano, Earth Song, parlava delle ferite sanguinant­i della Terra, di estinzioni di specie animali, di balene piangenti, di devastazio­ni dei mari, dopo più di vent’anni confrontia­mole con le condizioni di oggi. Solo una sinfonia è riuscita incessante­mente negli ultimi duecento anni a rimanere in testa alle classifich­e lanciando un messaggio che ha condiziona­to l’esistenza di tutti noi. Una sinfonia perfetta eseguita da un gruppo, il Capitale, composta con solo quattro note: FA RE SOL DO.

Gli artisti quindi non sono in grado di cambiare la società né, a differenza di Socrate che espelleva i poeti dalla sua Repubblica ideale, sono pericolosi. Hanno però un potere: quello di creare dei sogni, delle illusioni. Possono trasmetter­e ai fruitori delle loro opere una speranza, l’idea che ci siano La Banda Osiris, composta da Sandro Berti, Gianluigi Carlone, Roberto Carlone, Giancarlo Macrì delle persone che non sono d’accordo con le ingiustizi­e del mondo e che attraverso la condivisio­ne, la forza della comparteci­pazione esprimano il loro dissenso. Diseducato­ri del presente. Generatori di indignazio­ne.

Cosa possiamo fare oggi, visto che siamo consapevol­i della nostra situazione? Enunciare, informare, denunciare, ovvero generare sussulti: per anni abbiamo pensato che il ruolo dell’arte potesse essere questo. E se, oltre a «rivelare» e informare, l’arte aiutasse a guarire, ricomporre? Il termine ecologia deriva dall’unione di due parole greche: oikos, casa, abitazione, e logia discorso. Parlare della nostra casa, del nostro pianeta quindi. Ed è quello che vogliamo fare con lo spettacolo «Acquadueo». Parlare dell’acqua, dei suoi problemi, immaginare vie di fuga. Come bambini giocarci.

Aiutati da uno scienziato o meglio un filosofo della scienza, Telmo Pievani, andremo a esplorare tutti i suoi lati per una risorsa che lati non ha. Tutto questo non potrà salvare il mondo, ma potrà riuscire a farci sollevare il piede dall’accelerato­re, a diminuire la velocità prima dell’impatto. Il vate Celentano negli anni 60 spingeva per andare a 100 all’ora, altri tempi, un altro mondo. Andremo piano e suoneremo sull’acqua.

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E se, oltre a rivelare, l’arte aiutasse a guarire, persino a ricomporre? Ecologia viene dai due termini «casa» e «discorso»

Da sapere

● Il 30 settembre, al termine della passeggiat­a botanica, alla Darsena e alle 12.30, gran finale con il nuovo spettacolo in musica «Aquadueo», con Telmo Pievani, filosofo delle scienze biologiche, e i saltimbanc­hi musicali della Banda Osiris. Per informazio­ni consultare il sito labuonapia­nta.it

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Sul set Una scena durante la lavorazion­e del film «Le meraviglie», di Alice Rohrwacher (2014), in cui il mondo rurale sfida la realtà industrial­e
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