Corriere della Sera

E il Napoli supera la Fiorentina

Rete decisiva della punta, per gli azzurri buono il risultato, meno il gioco

- DAL NOSTRO INVIATO Napoli Fiorentina Alessandro Bocci

NAPOLI Il cinquantes­imo gol di Lorenzo Insigne in serie A, il sesto alla Fiorentina tra campionato e Coppa Italia, lancia il Napoli in testa alla classifica. Primo per una notte assieme alla Juventus, che oggi potrà di nuovo allungare. Ancelotti sorride sornione. La crescita, rispetto alla figuraccia di Marassi, c’è. Intanto la sua fragile creatura non prende gol, controlla la partita dall’inizio alla fine, per la prima volta non sbaglia l’approccio. Il resto verrà. Deve venire. Perché così non basta.

Il Napoli è ancora un cantiere, nell’indifferen­za della città. Ventimila tifosi allo stadio e le curve che si presentano contestand­o De Laurentiis. Insigne mette tutti d’accordo al tramonto di una partita che la Fiorentina, a quel punto, sperava di portare a casa. Pioli sceglie di giocare corto, basso, stretto con Veretout davanti alla difesa e Eysseric che si accentra per aumentare la densità in mezzo al campo in una specie di 4-1-4-1. La tattica è giusta, ma i viola non riescono a completare il piano studiato a tavolino, nel senso che si accontenta­no o non hanno la forza di ribaltare il fronte, di provare a far male a questo Napoli ancora sperimenta­le e più grigio che azzurro. Così, come un condannato, aspettano il gol che vale la prima sconfitta della stagione dopo la vittoria squillante con il Chievo e quella sofferta con l’udinese.

La Fiorentina si distrae sul più bello, ma bisogna riconoscer­e i meriti di Ancelotti, che dopo meno di un’ora toglie Mertens e prova con Milik. L’azione nasce da Hamsik, ma è il polacco che imbecca il cecchino nel pomeriggio afoso del San Paolo. Pioli ci prova alla fine con Pjaca, ma l’unico tiro della Viola nello specchio (Reuters) della porta è del francese Eysseric nel primo tempo.

Il Napoli vince con merito. Ma deve fare di più. Innanzitut­to velocizzar­e il gioco, aumentare l’intensità, sfruttare meglio le corsie laterali. Allan è il solito gigante, la regia di Hamsik è ancora timida anche se Marekiaro accende l’azione decisiva. Il 4-4-2 iniziale premia gli sforzi di Callejon, che si sacrifica sulla fascia. La squadra ha il difetto di allungarsi, però la Fiorentina è troppo timida e non ne approfitta.

La squadra di Ancelotti controlla il gioco dall’inizio alla fine, ma quasi mai è pericolosa dalle parti di Dragowski. Nel primo tempo Zielinski confeziona due suggerimen­ti preziosi a Insigne e Callejon, che non trovano lo specchio della porta. Anche nella ripresa le occasioni sono rare: un tiraccio alle stelle del solito Zielinski e un colpo di testa fuori di poco di Insigne. Poi il gol. La ripartenza che cancella l’ansia e rimette il Napoli sulla strada giusta prima dell’esordio in Champions League. La classifica è buona, il gioco ancora no.

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