Tutto su Higuain Caldara attende
Oggi a Cagliari. «Mattia fuori dal frullatore»
Cagliari, Dudelange, Atalanta, Empoli, Sassuolo, Olympiacos, Chievo: attraversare scalzi l’inferno è onestamente un’altra cosa. Vero che ogni partita fa storia a sé, vero che il Milan per stessa ammissione di Gattuso («dobbiamo imparare a soffrire») ha un’identità ancora in piena via di definizione, vero tutto, eppure il primo a sapere che il segmento di queste sette sfide che condurranno alla seconda sosta stagionale va sfruttato a pieno è proprio lo stesso Rino. Il cui piano è chiaro: arrivare al derby del 21 ottobre con un Milan più maturo, più consapevole, più pratico. In una parola: più forte.
Ventuno giorni per capire, per capirsi, per mettere in chiaro quanto si vale e dove si può arrivare. È anche la ragione per la quale stasera, con ogni probabilità, alla Sardegna Arena rivedremo la medesima formazione del 2-1 alla Roma. Troppo importante partire a mille: quindi niente esperimenti, niente rimpasti, niente debutti. Per dar spazio a chi ne ha avuto meno c’è l’europa League giovedì, contro il non irresistibile Dudelange. Sarà quella ad esempio l’occasione per assistere all’attesa première di Caldara, il quale oggi a Cagliari per la terza volta su tre lascerà a Musacchio il posto accanto a Romagnoli. Per quanto sia obiettivamente prematuro e insensato bollarlo già come un caso, era prevedibile che il tema tenesse banco durante la conferenza di vigilia: «Non si può distruggere così un giocatore: prima della Nazionale sembrava Beckenbauer, poi il più scarso al mondo — la difesa di Gattuso —. È molto intelligente e viene da una cultura totalmente diversa: non è
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Classifica
giusto buttarlo nel frullatore, abbiamo grande fiducia in lui. Mancini imprudente a gettarlo nella mischia? Già fatico a giudicarmi da solo, figurarsi se giudico gli altri, dico solo che voglio giocare in un certo modo e i meccanismi devono essere perfetti».
Stasera però scordiamoci il sorprendente dispositivo Cutrone-higuain, decisivo nel finale con la Roma: il primo ha una caviglia gonfia e il Pipita è l’unico centravanti di ruolo, al massimo si rivedrà il riadattato Borini. «Ha rabbia e fame di gol» ha detto Gattuso di Gonzalo prima di soffermarsi sul Cagliari di Maran: «Squadra tosta che gioca su un campo difficile, piccolo, stretto». E con una punta, Pavoletti, che non va mai persa d’occhio. Perché di testa, se ha la palla buona, non sbaglia. Attesa/2 Mattia Caldara, 24 anni, prima stagione al Milan: non ha però ancora giocato in partite ufficiali. In estate è stato acquistato dalla Juventus per 35 milioni di euro. Bonucci ha fatto il percorso inverso, pagato la stessa cifra (Photoviews)
Non si può distruggere così un giocatore: prima della Nazionale Caldara sembrava Beckenbauer, ora il più scarso