Corriere della Sera

Centomila sostanze chimiche minacciano anche le acque

- E.M.

L’inquinamen­to non è solo nell’aria delle città intrappola­te nel traffico, ma anche nelle acque, una delle fonti più importanti di «schifezze» che poi concorrono a farci ammalare. Come spiega Vito Felice Uricchio, direttore dell’istituto di Ricerca sulle Acque del Cnr (Irsa-cnr): «Nell’acqua gli inquinanti possono essere in soluzione o attaccati a solidi sospesi e sono di varia natura, dalle sostanze organiche e inorganich­e alle microplast­iche e agli oli emulsionan­ti: sono molto facilmente assimilabi­li da organi bersaglio come reni, fegato e apparato uro-genitale e digli gerente, dove possono comportare un rischio tumorale anche consistent­e. Le sostanze chimiche registrate dall’european Chemicals Agency e potenzialm­ente presenti nelle acque sono oltre 100mila e a queste si sommano i loro prodotti di degradazio­ne; i composti più pericolosi e cancerogen­i sono le sostanze organiche persistent­i e interferen­ti endocrini (che perturbano il metabolism­o degli ormoni con effetti negativi consistent­i, ndr), ma anche metalli pesanti come cromo, nichel o arsenico che si trovano in innumerevo­li prodotti, dai cosmetici agli abiti, dalle vernici agli alimenti, e da qui finiscono nelle acque. Sarebbe essenziale ridurre produzione e uso di sostanze persistent­i o con attività biologica significat­iva, per evitare che raggiungan­o l’acqua e possano diventare nocive per l’uomo. Non dovremmo infatti dimenticar­e che la risorsa idrica è sempre la stessa».

Dove finiscono

In organi bersaglio come reni, fegato apparato uro-genitale e digerente

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