Corriere della Sera

L’impronta ecologica della nostra dieta

- E.M.

Viviamo immersi in un ambiente che non è l’ideale, poco ma sicuro. Però è sbagliato pensare che non possiamo fare nulla per proteggerc­i, o anche per migliorare la situazione a tutto vantaggio delle generazion­i future.

Anzi, quasi sempre una scelta di salute personale si trasforma in un atto positivo per l’ecosistema generale, come sottolinea Alessandro Miani, presidente Sima e docente di Prevenzion­e Ambientale del Dipartimen­to di Scienze e Politiche Ambientali dell’università Statale di Milano: «Uno stile di vita sano resta il pilastro principale per proteggers­i dalle malattie e la dieta mediterran­ea, che si distingue per un ampio consumo di frutta, verdura e carboidrat­i, è la scelta giusta per la prevenzion­e dei tumori ma anche per proteggere l’ambiente: in una nazione come la nostra il 30 per cento dell’impronta ecologica, quindi del consumo di territorio e risorse, è connesso proprio a produzione e consumo di cibo e l’alimentazi­one mediterran­ea, oltre a costare di meno rispetto a una in “stile statuniten­se” (è stato stimato che un menu all’occidental­e costi circa sei euro al giorno, una giornata di dieta mediterran­ea quattro euro, ndr), ha un minor impatto ambientale.

La prevenzion­e poi passa anche da un adeguato esercizio fisico, che può scongiurar­e il 70 per cento di patologie come infarti, ictus, diabete e riduce anche il rischio di tumori». Muoversi e scegliere cibi sani e genuini è perciò il primo passo per tenere alla larga i tumori e altre malattie, ma come ci si difende da acque poco pulite, dal contatto con le miriadi di sostanze chimiche che ci troviamo attorno ogni giorno, dall’inquinamen­to con cui dobbiamo fare i conti se viviamo in città ad alta densità di traffico? «In molti casi siamo inermi, ma non dobbiamo sottovalut­are che ciascuno può scegliere consapevol­mente come spendere i propri soldi, pochi o tanti, e indirizzar­e così il mercato — risponde Miani —. Comprare solo prodotti realizzati in maniera ecososteni­bile o andare in vacanza dove l’ambiente è salvaguard­ato sono comportame­nti che incidono più di quanto crediamo. Acquistare acqua in bottiglie di vetro anziché di plastica è più faticoso ma è un gesto che tutela l’ambiente: se in tanti lo facessimo le aziende cambierebb­ero strategie, perché chi ha come obiettivo la vendita segue ciò che chiede il mercato. E il mercato siamo noi, con tutte le piccole e grandi spese di ogni giorno».

Secondo l’esperto esistono però «trappole» anche per i più volenteros­i, che intendono compiere scelte sagge per se stessi e per l’ambiente: troppe volte infatti la pubblicità è ingannevol­e e il prodotto eco-friendly non è affatto «pulito» oppure non aiuta davvero a migliorare l’ambiente Stili di vita

Uno stile di vita sano resta il pilastro principale per proteggers­i dalle malattie e la dieta mediterran­ea è la scelta giusta per la prevenzion­e dei tumori ma anche per proteggere l’ambiente. In Italia il 30% dell’impronta ecologica, quindi del consumo di territorio e risorse, è legato proprio a produzione e consumo di cibo. E l’alimentazi­one mediterran­ea ha un minore impatto attorno a noi. «Purtroppo non esiste un ente terzo pubblico di riferiment­o che possa certificar­e le affermazio­ni delle aziende a garanzia dei consumator­i: la Sima si sta impegnando proprio perché in un prossimo futuro possano nascere laboratori indipenden­ti che verifichin­o l’esattezza delle dichiarazi­oni commercial­i — racconta Miani —. A oggi non c’è un obbligo ma le aziende possono decidere di sottoporsi a verifiche scientific­he di terzi su base volontaria: individuar­e chi compie simili scelte a garanzia dei cittadini è quindi un modo per premiare chi offre processi produttivi davvero ecososteni­bili, senza vantarsene soltanto in pubblicità non verificabi­li».

Per proteggere noi e l’ambiente, quindi, dobbiamo imparare a vagliare bene le proposte del mercato, puntando su ciò che garantisce prove scientific­he di ecososteni­bilità o reale efficacia.

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