Gli osservati speciali nel piatto adesso sono le micotossine
Quello che mangiamo contribuisce non poco a «inquinare» il nostro organismo e se nel cibo ci sono sostanze pericolose o cancerogene la probabilità di ammalarsi sale.
Quali sono gli «osservati speciali» da parte degli esperti di sicurezza alimentare? «Per esempio i residui di pesticidi e altri agrofarmaci usati nelle colture destinate all’alimentazione umana o animale: al momento dell’immissione in commercio i prodotti di origine vegetale non devono contenere residui di sostanze attive superiori ai limiti stabiliti per legge — spiega Marcello Iriti del Dino partimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’università di Milano —. Secondo i controlli ufficiali coordinati dal Ministero della Salute, su 11.263 campioni alimentari analizzati nel 2016 solo 92 erano irregolari, pari allo 0.8 per cento: si tratta per lo più di frutta e verdura, ma la percentuale minima conferma la tendenza incoraggiante degli ultimi anni che vede il nostro Paese tra i più virtuosi d’europa. Inoltre, una Direttiva europea del 2009 sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari ha bandito definitivamente i più nocivi per l’uomo e l’ambiente, come quelli con il più elevato potenziale canceroge- e mutageno». I pesticidi insomma fanno sempre meno paura. Qualche preoccupazione arriva invece dalle micotossine, sostanze prodotte da alcune specie di funghi in grado di contaminare soprattutto cereali, frutta a guscio, latte e vino ma anche i prodotti che ne derivano, perché le micotossine sono molto resistenti ai processi di trasformazione e sanificazione degli alimenti. «L’esposizione cronica attraverso la dieta può provocare micotossicosi con effetti cancerogeni, immunosoppressori e tossicità su fegato e reni», specifica Iriti .