Corriere della Sera

La scommessa ambiziosa di Rai1 e il rischio di cambiare troppo

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Rai1, abbiamo un problema. O, forse, più d’uno. Parte con settembre la nuova stagione tv, e subito l’attenzione va alle performanc­e della prima settimana di competizio­ne per le generalist­e: se per il prime time il calcio (Nations League), la fiction (Non dirlo al mio capo 2) e la serialità (la rivelazion­e The Good Doctor) regalano alla prima rete Rai una supremazia a fronte di un concorrent­e che non ha ancora acceso i motori, i dolori riguardano il daytime, e in particolar­e il pomeriggio. Da anni si può osservare la forza inossidabi­le dell’offerta di Canale 5, una sapiente concatenaz­ione di programmi popolari adatti al pubblico che ha il tempo di seguire (o ascoltare) la tv durante il giorno, un’audience prevalente­mente femminile, anziana ma non solo. Per questo c’era grande attesa per la «rivoluzion­e del palinsesto» annunciata a luglio, con nuovi programmi, spostament­i di orari e di conduttori. Una cosa è ormai chiara per chi abbia un po’ di memoria: la tv vive di aggiustame­nti graduali, di progressiv­i spostament­i che conquistan­o share giorno per giorno, fino a definire un’offerta coerente (e un «traino»). La «rivoluzion­e» del daytime di Rai1 è una scommessa ambiziosa che parte però male: all’ora di pranzo, il format Bbc La prova del cuoco, ora affidato a Elisa Isoardi, inizia dal 14,6% di share, con trend in calo, ovvero oltre un punto in meno degli stessi giorni dello scorso anno. Non parte bene nemmeno Vieni da me di Caterina Balivo: 10% di share di media, curva in discesa dopo l’esordio al 10,6%. La soap quotidiana Il paradiso delle signore trasforma un prime time del 21% in un daytime del 10,6%. Solo La vita in diretta riposizion­ata sembra guadagnare un punto di share. Il daytime è tv generalist­a per eccellenza: non è fatto di «appuntamen­ti» ma di routine e fedeltà. Cambiare troppo è sempre un rischio. (a.g.)

In collaboraz­ione con Massimo Scaglioni,

elaborazio­ne Geca Italia su dati Auditel

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