Fca, per Magneti Marelli negoziato in salita Una partita da 6 miliardi
● KKR ha fatto una prima offerta a luglio: oltre 7 miliardi
Le voci davano la trattativa tra Fiat Chrysler e il fondo americano KKR per la cessione di Magneti Marelli arenata, invece i colloqui tra i due gruppi continuano secondo le scadenze programmate. KKR ha fatto una prima offerta nel mese di luglio, superiore a 7 miliardi.
Pare che sia una tecnica adottata per eliminare tutti i possibili concorrenti, partire da una cifra alta, per poter poi iniziare le consultazioni in posizione privilegiata. John Elkann sta seguendo in prima persona tutta la sequenza del «tira e molla» che porterà alla conclusione. L’elemento decisivo sarà dunque il negoziato. La cifra potrebbe aggirarsi intorno ai 6 miliardi, un valore che con la quotazione in Borsa non sarebbe mai stato raggiunto. Il progetto sarebbe questo: cedere Marelli per recuperare risorse necessarie per affrontare le sfide future sulla mobilità, sulla guida autonoma e sulle motorizzazioni elettriche e ibride. Determinante sarà la difesa degli stabilimenti, italiani in particolare, che dovranno essere tutelati.
I sindacati sono in allarme, Fim-cisl avevano giudicato positiva la strada che prevedeva lo spin-off, il controllo di Exor e la relativa quotazione. Ritenevano che questa potesse costruire le condizioni per migliorare ulteriormente le potenzialità di crescita di un gruppo che ha venduto nel mondo oltre 8,2 miliardi di euro nel 2017, con oltre 43.000 dipendenti, di cui 10.032 in Italia.
Il fondo americano potrebbe acquistare Magneti Marelli mediante l’azienda giapponese Calsonic Kanse. L’attuale amministratore delegato dell’azienda italiana, Pietro Gorlier, ormai è dato per certo, andrà a prendere il posto di Alfredo Altavilla in qualità di capo delle attività Emea di FCA.
Oggi la Ferrari presenterà il suo piano industriale per i prossimi cinque anni messo a punto dall’amministratore delegato Louis Camilleri, nominato all’indomani della scomparsa di Sergio Marchionne.