Corriere della Sera

Forzature inopportun­e

- di Daniele Manca

«Nessuno ha chiesto le dimissioni del ministro Tria ma pretendo che il ministro dell’economia di un governo del cambiament­o trovi i soldi per gli italiani che momentanea­mente sono in difficoltà… un ministro serio li deve trovare». Un tono, quello di Luigi Di Maio, a dir poco inusitato in una compagine di governo.

Restano le parole pesanti. Il «pretendere» che risultereb­be stonato anche da parte di un capo politico. Sebbene sia indice di una fase politica e storica del nostro Paese nella quale sembra si sia persa la capacità di una dialettica per quanto dura ma perlomeno rispettosa dei ruoli. Sicurament­e forte quando si ricopre la carica di vicepremie­r.

Vorremmo sbagliarci, ma quelle frasi suonano come una messa in discussion­e di fatto del ministro al quale è ancorata la nostra affidabili­tà interna e internazio­nale. Sarebbe bene ricordare che in queste settimane con le sue dichiarazi­oni (poche) e il suo comportame­nto (soprattutt­o), Tria è riuscito a invertire la pericolosa tendenza al rialzo dello spread. Spread che tutti noi paghiamo sotto forma di maggiori interessi sul debito pubblico.

Ci si aspettereb­bero dal ministro dello Sviluppo economico e vicepremie­r indicazion­i e linee guida sulla crescita dell’italia, programmi tesi all’espansione dell’economia, non un semplice «batter cassa» che ricorda l’assalto alla diligenza della prima Repubblica. Troppo facile appellarsi alle difficoltà degli italiani. I cittadini le conoscono molto bene perché le vivono; ma attendono soluzioni, non semplici parole.

Soluzioni durature che non possono fare a pugni con la realtà. Quella realtà che il ministro Tria in questi mesi ha teso ad affermare in ogni occasione e ancora ieri, quando ha indicato di «lavorare per progettare una crescita sostenibil­e». Richiamand­o ancora una volta la necessità di riavviare gli investimen­ti pubblici, di ridurre le tasse, ma senza mettere a rischio i conti. Una dimostrazi­one di competenza e responsabi­lità che si vorrebbe molto più diffusa. E che non può essere rimpiazzat­a da un’alzata di volume. daniele_manca

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