Corriere della Sera

La prova dell’autonomia

- di Venanzio Postiglion­e

I

Giochi sono morti. Però anche risorti. Forse. Il governo li ha abbattuti, le Regioni li hanno riacciuffa­ti, Milano torna in campo, qualcuno adesso dovrà trovare i soldi. Che non è proprio un dettaglio. A questo punto non si capisce se e come l’italia potrà ottenere le Olimpiadi invernali del 2026, ma tutti stanno provando a salvare la faccia (politica) e a prendere un po’ di tempo.

Non sarà un segno del cambiament­o, però rispecchia il costume nazionale. In sintesi. Le candidate erano tre, cioè Milano, Torino e Cortina. Governo e Coni volevano tenerle assieme, ma questa sorta di utopia olimpica è naufragata subito, che strano. Torino ha avuto dubbi dall’inizio. Beppe Sala ha spiegato che il vero brand, marchio, poteva essere solo Milano, visto il modello Expo e vista la capacità di attrarre turisti e investimen­ti. Risultato? Ieri il governo, con Giorgetti, ha bocciato la candidatur­a a tre perché non funziona (ma si capiva dal primo giorno). Sempre ieri, i governator­i Fontana e Zaia hanno detto che si va avanti con Milano e Cortina, le hanno già chiamate «le Olimpiadi del Lombardo-veneto», con un sapore di grandeur leghista. E Sala ci sta: perché Milano si riprende la scena e rompe l’isolamento politico.

Ma qui comincia la salita. Per i soldi, intanto. Il governo non mette un euro e quindi le due città, le due regioni, dovranno trovare tutte le risorse da qui al 2026 se l’italia ottiene i Giochi. Non basta. I 5 Stelle sono spiazzati: da una parte il sollievo perché si sono chiamati fuori (i grandi eventi disturbano la decrescita felice), dall’altra il rischio di regalare un’altra autostrada alla Lega amica però nemica. Di Maio lascia capire che non è contento e che il tentativo non avrà vita facile. Ottima partenza. Si può cominciare senza il paracadute del governo e senza la fiducia dei 5 Stelle? La risposta scontata è «no». La risposta a sorpresa è «forse». Dopo decenni di chiacchier­e sull’autonomia, Lombardia e Veneto si giocano la carta dei fatti: idee, progetti, investimen­ti, regia pubblica e spinta dei privati. Milano al centro e un po’ di respiro: nuove frontiere invece delle solite (poche) risorse da spartirsi.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy