Un altro studio sulla stabilità Ma Autostrade non intervenne
GENOVA C’è un altro studio sulla stabilità del ponte Morandi che Autostrade avrebbe ignorato. È stato fatto nel 2017 dalla società Edin srl di Roma e ieri i finanzieri hanno perquisito la sede della società proprio per recuperare i documenti e la relazione finale degli esperti. Ulteriore conferma al fatto che la società concessionaria negli ultimi anni abbia chiesto svariate consulenze, ma poi abbia sempre rinviato gli interventi per garantire la sicurezza del ponte. E questo nonostante fosse stata informata delle «anomalie degli stralli» dagli ingegneri di Cesi, l’azienda che consegnò un report su questo nel 2016. È la relazione che proprio Autostrade richiese in copia la notte tra il 14 e il 15 agosto, poche ore dopo il crollo. Nella lettera di risposta la responsabile commerciale di Cesi Chiara Munari cambiò le conclusioni raggiunte dai suoi colleghi e scrisse che «la causa del crollo va piuttosto ricercata nel vizio progettuale originario». Cesi ha dichiarato che si è trattato di un’«iniziativa personale» e l’ha sospesa dal servizio insieme al global director Domenico Andreis. I finanzieri guidati dal colonnello Ivan Bixio stanno controllando i loro pc e telefoni per ricostruire i contatti di quella notte e verificare se fu qualcuno di Autostrade a sollecitare l’«aggiunta» nella lettera. Lei nega ma non ha convinto gli inquirenti e adesso rischia di essere indagata per favoreggiamento.