Cairo: «Le competenze sono decisive per creare e guidare le imprese»
Al via la collana «Il Management». Grieco (Enel): serve un nuovo umanesimo Monti: Bocconi e Corriere hanno condiviso un lungo percorso insieme
«Competenza: ecco una parola che sembra caduta in disuso. Ma io sono fiducioso e vi dico che tornerà di moda...». Urbano Cairo presenta così, in sala Buzzati,la nuova collana di 20 libri — Il Management — dedicata alle imprese e alla loro gestione, realizzata da L’economia del Corriere della Sera e dall’università Bocconi. Con lui, si alternano sul palco la presidente di Enel Patrizia Grieco, il rettore della Bocconi Gianmario Verona, il presidente dell’ateneo milanese Mario Monti e il curatore dell’opera Giuseppe Soda. Mentre in sala siede la gran parte degli autori. L’editore, presidente e amministrato delegato di Rcs, oltre che del gruppo de La7, non ha dubbi sul fatto che saranno le competenze a salvarci. «L’imprenditore è colui che immagina qualcosa che oggi non c’è e domani ci sarà — afferma Cairo —. Ma non c’è dubbio che poi gli servano le competenze per concretizzare». Nello “zaino” degli attrezzi del manager e dell’imprenditore, o di chi aspira a diventarlo, «servono sempre più competenze, perché la crisi ha reso la realtà molto complessa». Anche i conti pubblici avrebbero bisogno di un intervento ad alta competenza,almeno in fatto di risparmi. «Se l’obiettivo è di ridurre le tasse e distribuire un reddito di cittadinanza, prima di tutto bisogna intervenire sugli sprechi. Se quei 170-180 miliardi di spese dello Stato in beni e servizi fossero tagliati anche solo del 25% — dice Cairo ricordando il duplice superamento delle crisi di Rcs e di La7 ottenuto anche grazie alla spending review — avremmo a disposizione risorse per 45 miliardi. Una grande “manovra” che ci permetterebbe di andare incontro a chi ha avuto meno». Monti ha buon gioco a scherzare sulla fama di gran risparmiatore di Cairo e sul suo passato bocconiano. Il senatore si è preso la briga di spulciare gli archivi di via Sarfatti e nel curriculum dell’editore, riferisce Monti alla platea divertita,«è spuntato un magnifico 30 in un esame sui costi e le decisioni in azienda». Il presidente della Bocconi riannoda i fili della lunga collaborazione tra l’università e il quotidiano di via Solferino. Li chiama «i coniugi». Il binomio che «ha assunto su di sè, nel corso della storia,la funzione di vedette di avvistamento» di «spinte e controspinte». Negli anni sono state innumerevoli le iniziative comuni. «Con “Economia e società aperta” — sostiene — era stata messa in campo una massiccia controffensiva culturale» al sovranismo che muoveva i primi passi». Le due istituzioni hanno sempre mostrato, secondo Monti, una particolare «sensibilità nel cogliere le tendenze e sforzarsi di comprenderle».
Grieco,lunga carriera alla guida di industrie simbolo come Italtel e Olivetti, individua nella responsabilità d’impresa il tema cardine. «Serve un nuovo umanesimo. Serve, ancor più oggi con l’accelerazione tecnologica, rimettere la persona al centro. Abbiamo bisogno di testa e cuore, di merito, di rispetto».