Corriere della Sera

«Gli Enti locali possono vincere la sfida della digitalizz­azione»

Roberta Cocco: città come Milano, Venezia e Trento dimostrano che la trasformaz­ione tecnologic­a è avviata

- Di Elena Papa

L’impatto della tecnologia su Milano? Agevolerà la vita dei cittadini e renderà la città pronta a reagire e rispondere alle sfide dell’occupazion­e, del lavoro, della sostenibil­ità ambientale e dell’accessibil­ità ai servizi. Roberta Cocco, assessore a Trasformaz­ione digitale e Servizi civici del Comune di Milano, su queste basi ha impostato il Piano di trasformaz­ione digitale del capoluogo lombardo con un ambizioso programma quinquenna­le. Assessore, a due anni dal progetto a che punto siete?

«Dal programma del 2016 che, come annunciato, individua quattro aree precise — infrastrut­tura, servizi al cittadino, educazione digitale e competenze digitali — l’area dei servizi digitali è quella in cui abbiamo ottenuto i risultati più soddisface­nti e il Fascicolo del cittadino, progetto chiave, ne è la prova». Che impatto ha avuto sui cittadini?

«I milanesi stanno rispondend­o molto bene: a oggi, il Fascicolo del cittadino ha registrato 1,8 milioni di pagine visualizza­te e 300 mila visitatori unici. Ma è un progetto in progress, che a cadenza regolare si arricchisc­e di nuove funzionali­tà». L’interazion­e digitale con Pa

è alla portata di tutti?

«È uno dei nostri obiettivi principali. Abbiamo attuato aiuti attraverso i video tutorial e con il progetto di alternanza scuola-lavoro che ha coinvolto i giovani. A oggi sono oltre 500 gli studenti delle scuole milanesi che hanno affiancato i cittadini nell’uso dei servizi online, diffondend­one il

valore e la praticità, come il risparmio di tempo». Ci sono dei progetti che non hanno funzionato?

«Ogni progetto che sviluppiam­o viene testato e, attraverso un feedback degli utenti, di volta in volta modificato e, se necessario, migliorato. Lavoriamo passo a passo». Milano come modello, a che punto sono le altre città?

«I progetti realizzati sono a disposizio­ne di tutto il Paese per essere replicati in altre Pa. Venezia e Rimini hanno già adottato il Fascicolo del cittadino e Trento ha replicato la piattaform­a per lo Sportello unico eventi (SUEV)». Modelli da inseguire?

«Abbiamo costruito alleanze con grandi realtà internazio­nali con cui scambiamo esperienze. Tallin per l’identità digitale, Barcellona per gli open data, Tel Aviv per la cybersecur­ity e Stoccolma per i pagamenti digitali. Prendiamo spunto e poi adattiamo i modelli ai nostri bisogni». Tre anni sono ancora tanti, quali sono le prossime tappe?

«Offrire a tutti un accesso su mobile per raggiunger­e il 70% della popolazion­e. Che non vuole dire chiudere gli sportelli, ma trasformar­e gli operatori da erogatori di carta a consulenti. Il nostro motto è il mobile first one clic».

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A Palazzo Marino Roberta Cocco (52 anni), milanese, dal 2016 è assessore a Trasformaz­ione digitale e Servizi civici del Comune di Milano

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