Addio a
Dopo l’esistenzialismo di Jean-paul Sartre e con il post-strutturalismo di Michel Foucault ci fu un momento nella cultura europea nel quale i discorsi sui comportamenti individuali e collettivi e sulle discipline sociali e architettoniche passavano dalla filosofia, intesa come critica della cultura. Al pari di Lyotard, Lacan, Derrida, Deleuze… anche Paul Virilio, morto a Parigi a 86 anni (la notizia è stata data dalla figlia a funerali avvenuti), ebbe in questo quadro un posto di rilievo, che riuscì a mantenere anche quando la trasformazione digitale del mondo cancellò la riflessione critica, sostituendola con il pragmatismo.
Filosofo, saggista e urbanista, Virilio — che in gioventù aveva lavorato con Henri Matisse e Maurice Merleau-ponty — incarna la figura dell’intellettuale che, partendo dalle idee, si getta nella concretezza per cambiare il mondo. La filosofia fu la sua disciplina di studio; l’urbanistica il suo territorio di azione pedagogica. Lo si ricorderà come il teorico della «sincronizzazione delle emozioni» e per gli studi sulle connessioni tra tecnologia, velocità e potere. Fondò una disciplina, la dromologia, per studiare la velocità come fattore costitutivo del controllo sociale. Per Virilio, infatti, la rivoluzione industriale — con l’avvento di treno, aereo e missili — ha conferito alla velocità un potere di dominio sull’uomo. Ma è con la rivoluzione delle telecomunicazioni che subentra la velocità assoluta, quella delle onde elettromagnetiche. Con la televisione e con l’interattività nasce il mondo unico del tempo reale, del qui e ora, destinato ad avere il sopravvento sullo spazio-tempo locale e della storia.
Muovendo dalla Dialettica dell’illuminismo di Adorno e Horkheimer, Virilio riteneva che ogni conquista del progresso rivelasse anche un volto regressivo, specie la tecnologia contemporanea: ogni giorno i giornali riportano esempi in tal proposito. Questa riflessione trovò massima espressione nel libro La bomba informatica del 1998 (Raffaello Cortina, 2000, postfazione di Carlo Formenti), una critica radicale al sistema dell’information technology e dei global media. Per Virilio la diffusione di internet si configura come massima manifestazione del potere globalista americano. Il potere si concentra nelle mani di chi dispone Parigino ● Tra le sue opere una delle più profetiche è La bomba informatica
Il monito
Vide che l’interattività produceva un sistema basato su un pervasivo controllo sociale