Corriere della Sera

Espulso Ronaldo ma la Juve vince

CR7 espulso ingiustame­nte esce in lacrime ma i rigori di Pjanic premiano i bianconeri

- di Mario Sconcerti

«Niente! Niente! Nadaaa!». Lo urla in tutte le lingue, che non c’è stato alcun contatto proibito con l’ex interista Murillo, mentre il Mestalla rigonfio tuona il suo «Fuera! Fuera! Fuera!». Cristiano Ronaldo è fuori. Dopo 29’ minuti della sua prima partita in Champions con la Juventus il portoghese si vede sventolare davanti agli occhi il primo cartellino rosso della sua onorata carriera europea

(154 partite). Lo sgomento sembra quello di un cerbiatto davanti ai fanali di una macchina: Ronaldo si butta a terra, non una ma due volte, le mani sul volto, le lacrime, il corpo che sembra un sacco vuoto, che i compagni cercano di scuotere. Cristiano ci mette novanta secondi a uscire dal campo e da uno stadio che sembra la Plaza de Toros. Pavel Nedved lo accoglie all’imbocco del tunnel con una pacca sulla spalla, più accentuata di quella che Ronaldo dà in testa a Murillo per invitarlo ad alzarsi. Forse il portoghese scompiglia ingenuamen­te con la mano anche i capelli leccatissi­mi del colombiano, che enfatizza il contatto. Il nemico Fritz, assistente di porta, vede cose difficili da capire a occhio nudo. Perché quello del torneo per club più ricco al mondo è un calcio primordial­e, ancora senza assistenza video. E così la Juve riparte da dove aveva terminato — dalle polemiche del Bernabeu per il rigore al 93’ contro il Real — e da una consapevol­ezza strisciant­e: Ronaldo è andato via da Madrid senza portarsi appresso il peso «politico» delle merengues. E adesso va incontro a una squalifica di due turni, che gli farà saltare anche il ritorno a Old Trafford contro il Manchester.

Ma ci sono altre convinzion­i che per la Juventus contano di più, nella torrida notte di Valencia: la squadra di Allegri prima deve fare a meno di Khedira per un problema ai flessori della coscia sinistra e dopo mezzora perde l’uomo venuto a mostrarle come si vince la Champions, ritrovando­si in inferiorit­à numerica, in un ambiente complicato. Ma si dimostra emotivamen­te meno fragile della sua stella, anche grazie a una prestazion­e sopra le righe, per personalit­à, tecnica e fisicità, di Bernardesc­hi. L’unica sbandata è corretta in fretta da una parata di Szczesny su Batshuayi sullo 0-0. Ma prima e dopo il Ronaldo-gate, la Juve è in totale controllo del Valencia e del suo 44-2 che soffre da matti i cambi di fronte cercati con insistenza dai bianconeri. Mandzukic e Khedira sbranano però due polpose occasioni davanti all’ex Neto. Anche Cancelo riesce nell’impresa di centrare la traversa. Ma subito dopo Parejo pensa bene di assestare una scarpata al terzino portoghese e Brych, arbitro della finale di Cardiff nel 2017, si libera la coscienza assegnando il rigore. Pjanic fa il vice Ronaldo dal dischetto. Replicando a stretto giro: a inizio ripresa infatti pure Murillo cintura Bonucci in area. Altro giro dagli undici metri e altra esecuzione chirurgica di Pjanic per il 2-0 della sicurezza. Szczesny para invece il penalty di Parejo al 96’, concesso fantasiosa­mente per un fallo di Rugani su Gabriel. In tutto questo frullatore di emozioni, Cristiano pensa alla doppietta mancata, all’affronto subito e al fatto che stavolta è la Juve che ha aiutato lui. Tempo per ricambiare il favore, ce ne sarà.

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 ?? (Epa) ?? Cartellino rossoFeder­ico Bernardesc­hi consola Cristiano Ronaldo in lacrime dopo l’espulsione
(Epa) Cartellino rossoFeder­ico Bernardesc­hi consola Cristiano Ronaldo in lacrime dopo l’espulsione
 ?? (Reuters) ?? Gelido Miralem Pjanic realizza il suo secondo rigore della serata al Mestalla, tirando ancora sul lato sinistro del portiere del Valencia Neto
(Reuters) Gelido Miralem Pjanic realizza il suo secondo rigore della serata al Mestalla, tirando ancora sul lato sinistro del portiere del Valencia Neto
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