«Peccato per Torino Il Comitato questa volta ha evitato di votare»
Evelina Christillin è atterrata a Singapore, «dove il fondo sovrano potrebbe investire nel turismo italiano». È nata a Torino e della sua città è stata la signora dei Giochi invernali del 2006: presidente esecutivo del comitato promotore, «per una candidatura nata esattamente vent’anni fa, nel 1998». Ora però ragiona «da italiana e sono felice di una candidatura del nostro Paese, perdere questa chance sarebbe stato sciagurato». Pausa: «Anche se mi dispiace per Torino. Credo che molti, non tutti, condividano il mio sentimento». Lei non punta il dito contro Chiara Appendino, anzi «voglio difendere il lavoro fatto dalla sindaca e dai suoi assessori». Però distingue, «perché altra cosa sono le obiezioni dei suoi e il Movimento 5 Stelle ha avuto un atteggiamento spesso diverso, in contrasto con Appendino. Ricordo che hanno proposto anche una commissione d’inchiesta sui Giochi del 2006». Sono passati 12 anni: «L’idea di quei Giochi nacque dopo i mondiali di sci del Sestriere, nel 1997. A lanciarla fu l’allora sindaco Valentino Castellani. Si palesò una difficoltà iniziale: le perplessità (legittime) del Coni e del suo presidente le Olimpiadi Pescante. di Roma. Avevamo Il comitato appena olimpico perso internazionale per i Giochi del 2004 aveva scelto Atene e c’era il rischio di bruciarsi un’altra volta». Era tutto un altro mondo e si arrivò alla meta seguendo un percorso diverso. Con un passaggio paradigmatico. «Torino si presentò decisa e compatta, poi arrivò anche il dossier di Venezia, che coinvolgeva come oggi Cortina. Il Coni fece votare il suo consiglio nazionale, che scelse Torino. Un passaggio che questa volta non c’è stato». Ora Milano e Cortina si giocano le loro carte, la signora di Torino 2006 ci crede: «Insieme sapranno fare ottime cose. Sono un’italiana nel consiglio della Fifa, ero in Russia, era molto triste non vedere gli Azzurri ai mondiali di calcio. Ora sarebbe triste non rivedere i Giochi in Italia».