Rai, FI si astiene. Regge l’asse per Foa
Sì in Vigilanza alla risoluzione M5s-lega: il cda può rivotare per il giornalista. Protesta il Pd
ROMA Grazie all’accordo raggiunto tra Salvini e Berlusconi si è sbloccata la partita sulla presidenza della Rai. Martedì prossimo, il giornalista sovranista Marcello Foa proposto dalla Lega, e già «bocciato» a luglio in commissione di Vigilanza grazie anche ai voti degli azzurri, dovrebbe dunque poter salire al settimo piano di viale Mazzini perché la prevista maggioranza dei due terzi si è di fatto consolidata nell’organismo bicamerale grazie ai voti di M5S, Lega e FI. Il patto del centrodestra — che oggi viene suggellato da un vertice Salvini, Berlusconi, Meloni a Palazzo Grazioli — prevede poi candidati comuni, 2 alla Lega e 2 a FI, nelle regioni (Basilicata, Abruzzo, Piemonte e Sardegna) in cui si voterà nel 2019.
Dall’opposizione, ora, vengono annunciati ricorsi contro la votazione-bis su Foa, che prima dell’estate aveva assunto sui social posizioni anche molto ruvide nei confronti del presidente della Repubblica. Secondo l’interpretazione di Benedetto Della Vedova (+Europa), «Forza Italia è entrata nella maggioranza giallo-verde con il via libera al campione del nazionalismo antieuropeista». Michele Anzaldi (Pd) parla di «abuso» e invoca l’intervento degli avvocati citando il «caso Meocci» e le condanne della Corte dei conti a carico di alcuni consiglieri di amministrazione della Rai. Roberto Speranza (Leu) si rivolge al M5S: «Caro Di Maio,
con l’asse sulla Salvini-berlusconi-grillo Rai, che fine hanno fatto le vostre battaglie sul conflitto di interessi?».
La svolta è arrivata in Vigilanza con l’astensione di Forza Italia che ha dato il via libera a una risoluzione M5s-lega: un atto con cui si «sollecita» il cda della Rai «a procedere con sollecitudine all’adozione di un nuova delibera di nomina del presidente senza limitazione all’eventuale candidatura di ciascun consigliere con esclusione del solo amministratore delegato, al fine di consentire alla commissione di esprimersi...». È questa la formula che dà il via libera all’elezione di Foa (venerdì nel cda) e alla ratifica della nomina (martedì in Vigilanza) pur dopo la bocciatura di luglio cui contribuirono gli azzurri.
Forza Italia, spiega Maurizio Gasparri, «ha rafforzato la legge Gasparri prevedendo l’audizione preventiva del presidente designato. Lo ascolteremo, poi voteremo... è una questione di metodo». «Foa lavorerà per il pluralismo», assicura Massimiliano Capitanio (Lega). E Primo Di Nicola (M5S) invita il Cda «a non sentirsi minacciato dalle opposizioni e pensi solo a fare gli interessi dell’azienda». Ma Francesco Margiotta (Pd) replica che «il M5S è complice indegno e silenzioso di un mercato delle vacche».
I tempi
La commissione martedì potrà ratificare la scelta del nuovo presidente