Migranti, Tusk accusa i sovranisti: «Usate la crisi per giochi politici»
Vertice europeo, la replica di Conte: falso. May sulla Brexit: tocca all’unione evolvere
SALISBURGO Resta difficile concordare soluzioni europee sul surriscaldato tema dei migranti. Si è capito nella cena del Consiglio straordinario dei capi di Stato e di governo dell’ue a Salisburgo, organizzato dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz per cercare di avvicinare posizioni spesso opposte. Il presidente del summit, il polacco Donald Tusk, europopolare come la cancelliera tedesca Angela Merkel, ha esortato i governi sovranisti a non «approfittare politicamente della situazione», pur senza citare i leader del gruppo, il premier ungherese Viktor Orbán e il vicepremier italiano Matteo Salvini. «Non possiamo più dividerci tra quelli che vogliono risolvere la crisi e quelli che la vogliono usare per giochi politici», ha attaccato Tusk, sottolineando che «malgrado la retorica aggressiva, le cose si muovono nella giusta direzione» perché «il numero di migranti irregolari è passato da quasi 2 milioni nel 2015 a meno di 100 mila quest’anno, che è meno degli anni prima della crisi dei migranti».
Il premier Giuseppe Conte ha replicato sostenendo che per il governo M5s-lega «non è una questione elettorale, noi ne siamo distanti». Si è poi detto fiducioso di ottenere a Salisburgo un «atteggiamento costruttivo» in vista del summit di ottobre sull’immigrazione. Il presidente dell’europarlamento, l’europopolare Antonio Tajani, ha chiesto a Conte di ottenere la modifica delle regole di Dublino, in modo che «i rifugiati siano distribuiti automaticamente in tutta l’ue», e «più
d Non è una questione elettorale, ci aspettiamo un atteggiamento costruttivo Giuseppe Conte premier italiano
fondi europei per l’africa» per ridurre i flussi nel Mediterraneo centrale. Kurz, europopolare, ha criticato le riserve sul potenziamento di Frontex, manifestate dai governi preoccupati dalla perdita di sovranità nazionale e da registrazioni più complete dei migranti (che renderebbero più difficili successivi spostamenti in Germania, Austria o Francia). «Italia, Spagna e Grecia sono riluttanti a rendere l’agenzia europea delle guardie di frontiera una forza in grado di schierare il suo personale ai confini dell’ue — ha detto Kurz —. Ma dobbiamo convincerli». La proposta di Bruxelles è 10 mila guardie Ue entro il 2020. Orbán, che ha fatto costruire una barriera di centinaia di chilometri lungo i confini meridionali dell’ungheria, è contrario: «Siamo capaci di proteggere da soli le nostre frontiere».
Oggi i leader parlano di sicurezza e Brexit. Il nodo principale è il confine irlandese. La premier di Londra Theresa May ha detto che tocca ai partner Ue «far evolvere la loro posizione».
d Italia, Grecia e Spagna si convincano a schierare personale Ue ai confini Sebastian Kurz premier austriaco
d Siamo capaci di proteggere da soli le nostre frontiere Viktor Orbán premier ungherese