Corriere della Sera

La spia inglese che salvò Gorbaciov «Così sventai il complotto del Kgb»

Incontro con lo 007 (che vive sotto copertura): «Doveva morire nell’89 a Berlino Est»

- Di Luigi Ippolito

Bacio

L’allora presidente dell’unione Sovietica Mikhail Gorbaciov bacia il leader della DDR Erich Honecker a Berlino Est il 6 ottobre 1989. A destra di entrambi, la moglie di Gorbaciov, Raissa. Secondo la storia di «Pilgrim Spy», il leader russo doveva essere ucciso il giorno dopo (Ap/boris Yurchenko) la loro versione. È stato per me un periodo traumatico: e la memoria ancora brucia».

Eppure sembra una storia incredibil­e, un complotto per assassinar­e Gorbaciov...

«Durante gli anni della perestrojk­a Gorbaciov è stato bersaglio di diversi tentativi di ucciderlo. I duri del partito e del Kgb non volevano il cambiament­o: e documenti della Cia declassifi­cati di recente mostrano i diversi tentativi di eliminarlo. Già il 6 marzo 1989 il suo ministro della Difesa, Dimitrj Yazov, cercò di farlo fuori prima di una riunione del Politburo. La ragione per cui infine si sono rivolti alla Raf è che questo gli avrebbe garantito l’anonimato».

Come è riuscito a fermare il complotto?

«Sono stato affrontato da due uomini armati — allora non sapevo che erano membri della Raf — e le loro intenzioni erano ovvie. Sono riuscito a rovesciare la situazione e a disarmarli: li ho messi in ginocchio e li ho interrogat­i con una pistola alla testa. E in queste situazioni nove volte su dieci dici la verità. Mi hanno raccontato cosa stava accadendo, perché erano lì e il fatto che questo complotto fosse in corso. Le due persone che ho interrogat­o non erano a conoscenza dei dettagli, l’unico che li sapeva era un tipo che avevo già incontrato, nel libro lo chiamo Metzger. In cima c’era un piccolo gruppo che aveva ● L’ordine di uccidere era stato dato da alcuni membri della leadership dell’urss che erano contrari alle aperture di Gorbaciov trovato chi poteva eseguire il piano: allora ho deciso di tagliare la testa al serpente. Facendolo, forse avrei fermato la congiura. Ma la mattina in cui doveva accadere, ho guardato Gorbaciov sul podio a Berlino durante il suo famoso discorso: mi aspettavo ancora che potesse succedere, non ero sicuro di aver fermato tutto. Sono stati traditi dalla loro ossessione per la sicurezza: solo quell’uomo, Metzger, al momento opportuno avrebbe contattato le persone a Berlino e dato il segnale. E questo è ciò che li ha fermati».

Lei ha cambiato della storia. il corso

«Non dico questo, ma se ci fosse stato l’attentato i sovietici avrebbero mandato i carri armati in Germania orientale e quella sarebbe stata la fine di tutto. Non credo che il Muro di Berlino sarebbe caduto».

Lei dice anche di aver pagato un prezzo personale.

«Non mi sono mai fatto

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Bivio della Storia

Se ci fosse stato l’attentato i sovietici avrebbero mandato i carri armati in Germania

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Il libro
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● È stato appena pubblicato in Gran Bretagna Pilgrim Spy in cui un agente delle Sas, le forze speciali britannich­e, racconta di come riuscì a sventare un complotto per uccidere Mikhail Gorbaciov il 7 ottobre 1999 a Berlino Est

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