Corriere della Sera

Una maestra può fare la tentatrice al reality tv?

- Di Gian Maria Collicelli (Foto da Instagram)

VICENZA Insegna inglese alle elementari, posa come modella di fronte a schiere di fotografi e ora è anche femme fatale nel reality tv «Temptation Island Vip». Tre ruoli per la 29enne Emma Dalla Benetta, che stanno facendo discutere nel Vicentino.

La politica guarda all’aspetto educativo e la accusa di «compromett­ere l’autorevole­zza del suo ruolo», ma lei risponde che il lavoro più remunerati­vo, fra la moda e l’insegnamen­to, è proprio il primo. «Mi ha dato da mangiare per dieci anni e il lavoro degli insegnanti è sottovalut­ato sotto il profilo economico». Il caso della maestra vicentina è scoppiato martedì sera, quando il suo volto è apparso sugli schermi del reality show in onda su Canale 5. Il format della trasmissio­ne prevede che sei coppie di vip vengano «messe in crisi» da sei uomini e sei donne nel ruolo di «tentatori». Fra questi c’è pure Dalla Benetta, la stessa che ogni giorno i bambini dell’istituto comprensiv­o Fogazzaro di Arzignano, in provincia di Vicenza, sono abituati a vedere seduta dietro la cattedra. Apriti cielo. L’assessore regionale all’istruzione, Elena Donazzan (Forza Italia), è saltata sulla sedia: «Trovo paradossal­e che un’insegnante di scuola primaria possa anche solo pensare di partecipar­e a una trasmissio­ne televisiva di Docente Emma Dalla Benetta insegna inglese all’istituto comprensiv­o Fogazzaro di Arzignano, in provincia di Vicenza questo calibro senza compromett­ere quell’autorevole­zza che il suo ruolo imporrebbe». Insomma, tentatrice in tv e insegnante dal vivo sarebbero due ruoli incompatib­ili. Non la pensa così la diretta interessat­a: «Trovo soltanto positivo — dichiara — che un’insegnante coltivi anche altre passioni. Io non vado certo a scuola vestita da modella, ma la scuola deve aprirsi al mondo reale, tanto più che la tv esercita un fortissimo interesse sui ragazzi». Anche tra i genitori c’è chi in Rete la difende: «È preparata, gentile e paziente con i bambini, il resto non conta».

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