«Appalti, basta con la legislazione d’emergenza»
«Negli ultimi 30 anni le grandi opere in Italia sono state caratterizzate, nella loro riuscita, esclusivamente dalle procedure straordinarie. Questa è una distorsione. Dobbiamo riuscire a riportare su un impianto ordinario la necessità di premiare la qualità degli interventi e dell’impresa, anche sottoponendola a un rigore molto pesante». Parole come pietre quelle pronunciate ieri da Marco Dettori, presidente di Assimpredil-ance, l’associazione del sistema Ance che raggruppa le imprese di costruzione delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza nel corso dell’assemblea annuale. Un appuntamento cui hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e che si è aperto con un video della tragedia del Ponte Morandi ed un minuto di silenzio in ricordo delle vittime. Di fronte all’impatto economico ed emotivo di un disastro come quella di Genova Dettori ha sottolineato l’importanza di «ripensare all’impianto normativo del codice degli appalti che non significa buttarlo via, ma intervenire sulle distorsioni che rendono inefficace il processo decisionale di programmazione e di strategia del Paese». C’è, più in generale, un problema di efficienza del sistema delle imprese di costruzione in un settore ancora frammentato in migliaia di micro-operatori spesso dediti a piccoli interventi di edilizia residenziale.