Corriere della Sera

Tim, da Sparkle alla gara 5G Genish all’esame del board

Domani il comitato strategico per preparare il consiglio di lunedì

- Federico De Rosa

Il ceo di Tim, Amos Genish, si prepara a un nuovo confronto con il consiglio del gruppo telefonico, mentre sul mercato si infittisco­no le voci di una possibile uscita del manager israeliano. Lunedì è in programma una riunione del board per parlare di numeri, piani e strategie. All’ordine del giorno non c’è nulla che riguardi la «fiducia» a Genish. Una prima valutazion­e sull’operato del manager sarà fatta dal comitato strategico che si riunirà domani, composto dallo stesso Genish, da Fulvio Conti, presidente di Tim, Arnaud de Puyfontain­e, Massimo Ferrari, Rocco Sabelli e Luigi Gubitosi: consiglier­i che conoscono bene sia i numeri sia le dinamiche di consiglio.

Al board si parlerà delle frequenze per il 5G. L’asta è ancora in corso — i rilanci ieri hanno raggiunto i 3,8 miliardi — ma per lunedì dovrebbe essere terminata. Ci saranno poi i dossier Sparkle e Persidera, di cui è stata avviata la vendita. Ma si parlerà soprattutt­o dell’andamento del business e del piano strategico.

E’ indubbio che sui numeri Genish si gioca la fiducia. Le voci su un possibile avvicendam­ento si sono infittite. E con Gubitosi impegnato a tempo pieno su Alitalia, i rumors ora vanno in direzione di Alfredo Altavilla, per 14 anni braccio destro di Sergio Marchionne in Fca e consiglier­e Tim in quota Elliott. A prescinder­e da quello che potrà succedere, è fuori di dubbio che nessuno sia disposto a correre il rischio di farsi logorare da un consiglio in cui la conflittua­lità resta molto alta, o di uscire poco dopo in caso di ribaltone. Per nominare un nuovo ceo in Tim serve l’allineamen­to tra gli azionisti Vivendi, Elliott e Cdp, tutt’altro che semplice da costruire.

Un tentativo di ribaltone ad opera di Vivendi, con la richiesta di un’assemblea per la nomina di un nuovo board, resta sempre una possibilit­à. O anche qualcosa di più a giudicare dal ritrovato attivismo di de Puyfontain­e, plenipoten­ziario in Italia del gruppo francese e consiglier­e di Tim, che dieci giorni fa si è fatto vedere con il premier Giuseppe Conte e il vicepremie­r Luigi Di Maio al Digithon di Bisceglie. Il manager francese sta cercando ascolto per convincere il governo che Vivendi è un azionista industrial­e stabile. E si dice che avrebbe chiesto aiuto a Franco Bernabè — nominato da Vivendi nel board di Tim prima del «golpe» di Elliott — per via dei suoi buoni rapporti con Davide Casaleggio.

Ma si è messo in movimento anche Conti, che lunedì insieme a Genish è stato ricevuto dal premier a Palazzo Chigi, riprendend­o così il dialogo istituzion­ale con il governo che si era interrotto a marzo.

 ??  ?? Manager Amos Genish, 58 anni, ceo di Tim da settembre 2017, eletto da Vivendi. A maggio 2018 è stato riconferma­to da Elliott
Manager Amos Genish, 58 anni, ceo di Tim da settembre 2017, eletto da Vivendi. A maggio 2018 è stato riconferma­to da Elliott

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