Corriere della Sera

PER CERONETTI

- di Roberto Calasso

Se qualcuno che non lo ha conosciuto e non ha letto i suoi scritti mi chiedesse chi è stato Guido Ceronetti, credo che direi: una persona che aveva una percezione e un senso acutissimi del bene e del male, di come queste due potenze si oppongono, si scontrano, si eludono, si intreccian­o, si trasforman­o — e poi tornano a opporsi, nelle cose più minute e nelle più smisurate. Questo è un dono rarissimo fra gli uomini — e in Ceronetti era evidente, dall’inizio e fino all’ultimo. Per lui il bene e il male erano sempre «sul telaio» — come usava dire dei suoi libri e delle sue traduzioni, sempre sotto gli occhi e sempre in via di mutamento. Anche per questo penso che Ceronetti fosse uno dei «giusti nascosti» che

Il dono Aveva una percezione, un senso acutissimo del bene e del male

vegliano sul mondo e dal mondo sono ignorati.

Ceronetti era una cornucopia di eccentrici­tà, ma la sua eccentrici­tà essenziale, rispetto al Paese e agli anni in cui si trovava a vivere, era la caparbia inclinazio­ne metafisica, felicement­e aliena da ogni «filosofia delle università». Ceronetti si guardava intorno — e riconoscev­a ciò che era guasto, nelle parole come nel cibo, nel gesto come nell’immagine. Non c’era cosa trascurabi­le o invadente che non potesse attirare la sua attenzione. E tutto veniva saggiato dal vivo, traducendo­si in piaceri e dispiaceri. Nonché — molto spesso — in insofferen­ze. Delle quali poi Ceronetti rendeva conto in formulazio­ni taglienti, senza alcun timore di inimicarsi la platea. Apro un suo quaderno inedito del 1991-1994, intitolato Orienti, in gran parte dedicato al suo inarrestab­ile scavo nelle parole bibliche, e leggo questo passo: «L’islam è la più micidiale delle grandi religioni semitiche perché concentra il massimo di assoluto conciliand­olo con la benevolenz­a verso la massima ignoranza di tutto il resto. La vittoria dell’islam nell’europa sarebbe il naufragio di ogni pensiero relativo (l’oro dei Greci) e il trionfo di un assoluto confinante con l’idiozia. 26 gennaio 1992».

Anche i non pochi che, leggendo queste parole, sobbalzera­nno non potrebbero negare che fossero preveggent­i.

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Lo scrittore e drammaturg­o Guido Ceronetti è morto lo scorso 13 settembre a 91 anni

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