Un narratore come maestro Il Premio Malaparte a Richard Ford
Cerimonia a Capri il 30 settembre. Anche una tavola rotonda sabato 29 con lo scrittore e la giuria
Richard Ford sarà in Italia per la seconda volta in un anno, di nuovo per ritirare un premio. In febbraio l’autore americano era arrivato a Milano per ricevere il premio della Classifica di qualità per il miglior libro del 2017 assegnato dalla giuria de «la Lettura», mentre a fine settembre sarà a Capri per ricevere il Premio Malaparte. Cantore dell’america della classe media, di cui ritrae i panorami umani, gli smarrimenti e le fragilità, scrittore capace di costruire con rapide pennellate narrative un interno familiare in tutte le sue sfumature, i sogni e le crisi, Ford ha infatti vinto il Premio Malaparte 2018 per il suo lavoro più recente, il memoir Tra loro (Feltrinelli), e per il complesso della sua opera.
Un’opera vasta, quella di Ford, che comprende la trilogia di Frank Bascombe, Sportswriter (1992), Il giorno dell’indipendenza (1996) con cui lo scrittore ha vinto il Pen Award e il Premio Pulitzer, e Lo stato delle cose (2006); e ancora Canada (tutti per Feltrinelli, 2013), fino al memoir che già convinse la giuria di qualità de «la Lettura» sul finire del 2017, Tra loro. Un testo breve e forte, che rievoca le vicende familiari dello scrittore e la figura dei genitori: ritratto perfetto dell’america piena di sogni, vivace e «avventurosa» degli anni Quaranta e Cinquanta, e il distacco malinconico dal padre prima e poi dalla madre.
Proprio per questo volume Richard Ford ha vinto il Premio della Classifica di qualità de «la Lettura» come libro più bello del 2017, assegnato da una giuria mai così ampia, formata da trecento tra scrittori, giornalisti e collaboratori del supplemento. E lo ha ritirato l’8 febbraio 2018 al Teatro dell’arte della Triennale di Milano, in una serata affollatissima, aperta da Piergaetano Marchetti, Luciano Fontana e Carlo Feltrinelli con il responsabile de «la Lettura» Antonio Troiano. In premio Ford ha ricevuto un’opera dell’artista Ettore Spalletti, per poi intrecciare un dialogo memorabile su vita e letteratura con lo scrittore Sandro Veronesi.
Anche a Capri le giornate del Premio Malaparte ospiteranno un dibattito con Ford, su un tema suggerito da lui stesso: «New intelligence and how it finds its way into fiction» («La “nuova comprensione”, e come essa trovi la strada nella fiction»). In quale senso, lo precisa Richard Ford stesso: «Penso che ci sia new intelligence (o new knowledge, nuova conoscenza) quando una storia o un racconto suggeriscono al lettore qualcosa di importante che prima non era conosciuto».
Lo scrittore ne discuterà sabato 29 settembre, nella sala Consiliare del Comune di Capri, in una tavola rotonda pomeridiana con la giuria (composta dal presidente Raffaele La Capria, con Leonardo Colombati, Giordano Bruno Guerri, Giuseppe Merlino, Emanuele Trevi, Marina Valensise e Silvio Perrella) e con altri scrittori e giornalisti tra i quali sono annunciati Mauro Covacich, Diego De Silva, Lorenzo Marone e Pier Luigi Vercesi. E domenica 30 settembre, alle 11, la cerimonia del premio si terrà alla Certosa di San Giacomo, con un altro discorso di Richard Ford.
«È un premio che ha spesso anticipato o confermato, come in questo caso, il successo di grandi scrittori internazionali», spiega lo scrittore Andrea Kerbaker, «amico» del premio, che ce ne racconta la storia. «Il riconoscimento è nato negli anni Ottanta a Capri — spiega Kerbaker — quando Alberto Moravia pensò di dedicarlo al ricordo dell’amico Curzio Malaparte, che a Capri aveva fatto costruire la sua celebre villa: grande “patron” del premio era Graziella Lonardi Buontempo, importante collezionista d’arte. Il premio, dedicato agli scrittori internazionali, continuò a vivere per molti anni ma in seguito si fermò: è stata la nipote di Buontempo, Gabriella, a volerlo rilanciare in questi anni».
E poi, la nuova vita, spiega Kerbaker: «Gabriella Buontempo ha così messo insieme un gruppo di amici, con Raffaele La Capria e un gruppo di nuovi giurati, oltre al sostegno concreto di Ferrarelle, e l’ha rilanciato nel 2012. Da allora il Malaparte ha premiato autori come Emmanuel Carrère per il suo Limonov, che era appena uscito, oppure Donna Tartt, Julian Barnes, il norvegese Karl Ove Knausgård, la coreana Han Kang ed Elizabeth Strout. La cosa bella è che molti di questi scrittori rimangono in rapporto con il premio anche dopo la cerimonia, per l’atmosfera speciale che si crea, con loro, a Capri».
La «new intelligence» L’autore insegue «la nuova conoscenza che una storia può suggerire a un lettore»