Le vette del sacro per coro e orchestra
Dal Requiem di Mozart alla Nona. Pappano al piano con Argerich, attesa per Petrenko
Davvero non si sa da dove partire per illustrare la nuova stagione di Santa Cecilia, tale e tanta è l’abbondanza dei nomi e dei titoli eccellenti che si affollano nel cartellone sinfonico come nei concerti da camera. Frequente e imponente è la presenza del coro, protagonista fin dall’inaugurazione con «West Side Story», omaggio a Bernstein nel centenario dalla nascita firmato da Antonio Pappano e un cast in cui spicca la Maria di Nadine Sierra. Che per i Santi canterà «The Gospel according to the other Mary» di John Adams, presente sul podio per la prima italiana dell’opera-oratorio che ha composto su libretto di Peter Sellars.
Poi la «Paukenmesse» di Haydn con Manfred Honeck a dicembre, per la giornata della Memoria il Requiem di Mozart accostato da Pappano al concerto di Berg «Alla memoria di un angelo» (solista Gil Shaham). È evidente l’intenzione di scandire festività e ricorrenze con un repertorio a esse legato, come confermano l’invito per la Settimana Santa della Cappella musicale pontificia e la Messa in do minore di Amadeus diretta a Pasqua da Ton Koopman.
Ma il coro celebrerà un altro evento: l’arrivo a Roma di Kirill Petrenko, futuro direttore dei Berliner Philharmoniker che quest’estate ha incantato guidando i virtuosi tedeschi in alcune sinfonie di Beethoven; a Santa Cecilia interpreterà la Nona. Poi il coro spazierà dal Te Deum di Haydn alla «Noche oscura» di Petrassi con Andres Orozco-estrada, dalla «Chichester Psalms» di Bernstein alla sinfonia «Resurrezione» di Mahler con Mikko Franck. Quest’ultimo accompagna Sol Gabetta nel raro ma incantevole Concerto per violoncello di Lalo, accostato al «Romeo e Giulietta» di Ciajkovskij; il tragico amore degli amanti shakespeariani si riproporrà musicato da un altro russo, con la suite dall’omonimo balletto di Prokof’ev, che Jacub Hrusa presenta accanto al concerto per violino di Dvorak, solista Joshua Bell. Se del boemo è più noto il concerto per violoncello, di Bruch si esegue quasi solo quello per violino; invece Semyon Bychkov accompagna Katia e Marielle Labéque nel suo raro ma appassionante Concerto per due pianoforti. Le fascinose sorelle francesi appartengono alla folta e nobile schiera dei pianisti ospiti a Santa Cecilia, aperta da Daniil Trifonov; dopo di lui Jean-ives
Thibaudet nel Concerto in sol di Ravel, Emmanuel Ax nel primo di Beethoven e in recital con Schumann e Chopin.
Negli appuntamenti cameristici arriveranno Radu Lupu e Grigory Sokolov, Alexandre Tharaud e Andras Schiff; spettacolare il duo alla tastiera con Martha Argerich e Pappano, insieme col violoncellista Misha Maisky per uno stellare «Carnevale degli animali» di Saint-saëns.
Giovanni Antonini prosegue con gli strumenti antichi del suo Giardino armonico l’integrale filologica delle 104 sinfonie di Haydn; bello confrontarlo con l’haydn (proprio la 104) di Yuri Temirkanov, direttore onorario di Santa Cecilia e ospite anche con la sua Filarmonica di San Pietroburgo. Solitamente Pappano si esibisce al piano col primo violoncello della sua orchestra, Luigi Piovano, ma stavolta l’orchestrale salirà sul podio per la «Piccola musica notturna» e tre divertimenti mozartiani. Altro virtuoso dell’archetto prestato alla direzione è Leonidas Kavakos, che accompagnerà Alessio Allegrini nel Concerto per corno K 417 di Wolfgang Amadeus Mozart.