Cristiano, un peccato veniale pagato molto caro
Èandata come era nell’aria. Il vento vero semmai l’ha mosso Cristiano Ronaldo con la sua inopinata espulsione, la prima in 154 partite europee. Essendo importante qualunque cosa accada a Ronaldo, è giusto partire da qui e dire che l’espulsione non c’era. Ronaldo spazzola i capelli di Murillo, letteralmente. Non c’è cattiveria ma è un errore. Nel calcio e nella vita le mani addosso non si mettono mai. Se qualcuno interpreta male finisce che l’hai messo tu nelle condizioni di farlo. Ronaldo ha questa tendenza a giudicare da solo i gesti di una partita. Non può credere all’oggettività, chiede per sé sempre un altro punto di vista. Vive dentro il suo film, ma stavolta il peccato era davvero veniale, valeva un’ammonizione. Detto questo è stata impressionante la dimostrazione di freddezza e superiorità mostrata dalla Juve. L’arbitro non era rimasto sicuro sulla decisione che ha messo fuori Ronaldo, così si è un po’ sfogato fischiando due rigori. Il primo è netto (piede in faccia), il secondo meno, ma non cambia niente. La Juve ha dominato anche quando giocava correndo indietro e per un’ora è stata in 10. Stupisce anche la facilità di questo dominio. Il Valencia è un po’ la Lazio spagnola, vincere a casa sua è possibile ma non automatico. La Juve, in 10 o in 11, non ha mai avuto problemi. Netta anche la sconfitta della Roma. Si può discutere di un centrocampo con due mediani lenti (De Rossi e Nzonzi), di una squadra senza mezzi termini, abbastanza spezzata in due. Ma la realtà è che il Real è stato molto più forte, spontaneamente. Non possono esserci polemiche. Il Real è della stessa caratura della Juve, la Roma no, non è chiara, passa da Pellegrini e Cristante in mezzo al campo a De Rossi e Nzonzi, non ha un vertice, è buona quando ha la palla, quasi assente quando la palla è degli altri. Questo è squilibrio, cioè non squadra, esattamente il contrario di quanto ormai è la Juve, piena della sua qualità e della sua larghezza. Si è talmente espansa che perfino Ronaldo, più che aiutare, ne risulta aiutato. Credo anch’io sia un anno giusto per la Juve. E il giocatore che ne mostra l’ultima crescita è Bernardeschi. Non è fenomenale, ma è ormai di qualità europea. Dovrebbe andarsene in Inghilterra o Spagna, farebbe anche più gol. Perché è moderno, fisico e tecnico. Non giudico dalla partita, ma dalla crescita giornata dopo giornata. E mi sembra che la Juve cresca con lui.
Forza e qualità Anche in dieci la Juve dà una grande dimostrazione di forza e qualità, la Roma al momento non è squadra