Ma il gioco non c’è
Presto il contratto con clausola da 130 milioni Viola avanti con Simeone Caprari salva la Samp
La scintilla è un destro fulminante dal limite dell’area che attraversa mille gambe e sorprende il povero Vorm quando la partita ormai è passata sotto lo striscione dell’ultimo chilometro. Mauro Icardi è il capitano e il simbolo dell’inter, l’uomo che può cambiare la stagione degli spallettiani. La sua notte piena di sofferenza diventa all’improvviso perfetta: segna al debutto, accende la rimonta, vince il confronto a distanza con Kane che è uno dei centravanti più forti del mondo. E poi regala alla sua squadra la possibilità di qualificarsi per gli ottavi della Champions e di ripartire in campionato dove sin qui ha stentato parecchio.
Nel festival delle prime volte, altri due traguardi da non sottovalutare: mai in questa stagione l’inter aveva rimontato dopo essere andata sotto e mai aveva vinto dentro il suo teatro. Dal minuto numero 41 della ripresa cambia l’orizzonte: da nero a azzurro. Ma Spalletti non dimenticherà cosa è successo prima della prodezza del suo bomber. Icardi ha ripreso i nerazzurri sull’orlo del baratro. Se ha ragione l’allenatore, il peggio è alle spalle. La scintilla che si augurava, c’è stata.
Ma i problemi restano sul tavolo: manca un Modric ed è inspiegabile perché, una volta fallito l’assalto al regista del Madrid, l’inter non abbia puntato su un altro profilo, magari Barella, che non è un metodista, ma lo può fare. Poi è necessario ritrovare il miglior Perisic. Il croato è il barometro della squadra: quando gira lui difficilmente stecca. E Nainggolan non è certo il Ninja che ha fatto impazzire i romainter Capolavoro Mauro Icardi colpisce da fuori area su assist di Asamoah e segna l’1-1 per l’inter contro il Tottenham (Getty Images)
nisti. Il punto dolente è la qualità del gioco. Spalletti ci deve ancora lavorare: serve aprire di più il campo con gli esterni, migliorare gli inserimenti dei centrocampisti, velocizzare le verticalizzazioni. Soprattutto trovare il modo di legare Icardi ai compagni. Sino al gol Maurito era stato i peggiori in campo, avulso dalla manovra. Va coinvolto di più, ma anche cercato di più.
Icardi, solo lui, può trasformare l’inter nella squadra che dà corpo ai propri sogni. E mentre Wanda, la moglie-manager, lo coccola sui social, la società prova a stringere per il rinnovo del contratto: quello attuale scade nel 2021, quello nuovo due anni dopo, nel 2023. Si va avanti da mesi e ancora niente. Le parti non sono lontanissime, ma l’accordo non è stato trovato. Maurito guadagna più di 5 milioni con i premi e ne chiede 8, il d.s. Ausilio ne offre 6,5. La volontà però è comune. Non ci può essere senza il suo bomber. Aumenterà anche la cifra della clausola rescissoria (solo per l’estero): da 110 a (almeno) 130 milioni. Intanto Adriano, il vecchio Imperatore che si è buttato via, applaude su Instagram l’uomo della svolta: «La notte con cui segni al debutto, proprio con la maglia che ami, ti resterà nel cuore per sempre». Icardi non la dimenticherà mai. GENOVA Finisce 1-1 il recupero della gara della prima giornata di Serie A rinviata per il crollo del Ponte Morandi a Genova. Una bella partita e risultato corretto: meglio la Fiorentina nel primo tempo, più reattiva la Sampdoria nel secondo. «La mia squadra deve giocare sempre con questa intraprendenza e velocità – ha sottolineato il tecnico viola, Stefano Pioli – e per quanto fatto nei primi 45 minuti avremmo meritato di più». Giovanni Simeone ha portato in vantaggio la Fiorentina al 13’: perfetto cross da sinistra di Biraghi e stacco vincente di testa dell’attaccante, che già in precedenza aveva fallito un paio di buona opportunità. La Sampdoria ha cercato di riprendere in mano la partita, ma ha ecceduto nell’attaccare per vie centrali e non è mai riuscita a liberare al tiro il capocannoniere del campionato (con Piatek) Defrel e Quagliarella. Ben messa in campo la Fiorentina nel primo tempo ha chiuso tutti gli spazi e spesso è stata pericolosa nelle ripartenze con Chiesa che, sotto gli occhi del c.t. azzurro Mancini, in tribuna con Oriali, ha imperversato sia sulla corsia di destra che di sinistra. Così e così invece Pjaca, al debutto da titolare. Per la Samp solo una traversa piena colpita da Caprari. Tutta un’altra musica nella ripresa dopo che è entrato Praet. Con più qualità e ritmo in mezzo al campo, la squadra di Giampaolo si è messa a fare la partita e al quarto d’ora è arrivato il gol del pareggio. Gran palla di Barreto per Caprari e destro a giro imprendibile per Dragowski. Nel finale spazio per il debutto in serie A nella Fiorentina di Riccardo Sottil, altro figlio d’arte, classe 1999.