Corriere della Sera

Ma il gioco non c’è

Presto il contratto con clausola da 130 milioni Viola avanti con Simeone Caprari salva la Samp

- Alessandro Bocci Franco Fiocchini Sampdoria Fiorentina 1 1

La scintilla è un destro fulminante dal limite dell’area che attraversa mille gambe e sorprende il povero Vorm quando la partita ormai è passata sotto lo striscione dell’ultimo chilometro. Mauro Icardi è il capitano e il simbolo dell’inter, l’uomo che può cambiare la stagione degli spallettia­ni. La sua notte piena di sofferenza diventa all’improvviso perfetta: segna al debutto, accende la rimonta, vince il confronto a distanza con Kane che è uno dei centravant­i più forti del mondo. E poi regala alla sua squadra la possibilit­à di qualificar­si per gli ottavi della Champions e di ripartire in campionato dove sin qui ha stentato parecchio.

Nel festival delle prime volte, altri due traguardi da non sottovalut­are: mai in questa stagione l’inter aveva rimontato dopo essere andata sotto e mai aveva vinto dentro il suo teatro. Dal minuto numero 41 della ripresa cambia l’orizzonte: da nero a azzurro. Ma Spalletti non dimentiche­rà cosa è successo prima della prodezza del suo bomber. Icardi ha ripreso i nerazzurri sull’orlo del baratro. Se ha ragione l’allenatore, il peggio è alle spalle. La scintilla che si augurava, c’è stata.

Ma i problemi restano sul tavolo: manca un Modric ed è inspiegabi­le perché, una volta fallito l’assalto al regista del Madrid, l’inter non abbia puntato su un altro profilo, magari Barella, che non è un metodista, ma lo può fare. Poi è necessario ritrovare il miglior Perisic. Il croato è il barometro della squadra: quando gira lui difficilme­nte stecca. E Nainggolan non è certo il Ninja che ha fatto impazzire i romainter Capolavoro Mauro Icardi colpisce da fuori area su assist di Asamoah e segna l’1-1 per l’inter contro il Tottenham (Getty Images)

nisti. Il punto dolente è la qualità del gioco. Spalletti ci deve ancora lavorare: serve aprire di più il campo con gli esterni, migliorare gli inseriment­i dei centrocamp­isti, velocizzar­e le verticaliz­zazioni. Soprattutt­o trovare il modo di legare Icardi ai compagni. Sino al gol Maurito era stato i peggiori in campo, avulso dalla manovra. Va coinvolto di più, ma anche cercato di più.

Icardi, solo lui, può trasformar­e l’inter nella squadra che dà corpo ai propri sogni. E mentre Wanda, la moglie-manager, lo coccola sui social, la società prova a stringere per il rinnovo del contratto: quello attuale scade nel 2021, quello nuovo due anni dopo, nel 2023. Si va avanti da mesi e ancora niente. Le parti non sono lontanissi­me, ma l’accordo non è stato trovato. Maurito guadagna più di 5 milioni con i premi e ne chiede 8, il d.s. Ausilio ne offre 6,5. La volontà però è comune. Non ci può essere senza il suo bomber. Aumenterà anche la cifra della clausola rescissori­a (solo per l’estero): da 110 a (almeno) 130 milioni. Intanto Adriano, il vecchio Imperatore che si è buttato via, applaude su Instagram l’uomo della svolta: «La notte con cui segni al debutto, proprio con la maglia che ami, ti resterà nel cuore per sempre». Icardi non la dimentiche­rà mai. GENOVA Finisce 1-1 il recupero della gara della prima giornata di Serie A rinviata per il crollo del Ponte Morandi a Genova. Una bella partita e risultato corretto: meglio la Fiorentina nel primo tempo, più reattiva la Sampdoria nel secondo. «La mia squadra deve giocare sempre con questa intraprend­enza e velocità – ha sottolinea­to il tecnico viola, Stefano Pioli – e per quanto fatto nei primi 45 minuti avremmo meritato di più». Giovanni Simeone ha portato in vantaggio la Fiorentina al 13’: perfetto cross da sinistra di Biraghi e stacco vincente di testa dell’attaccante, che già in precedenza aveva fallito un paio di buona opportunit­à. La Sampdoria ha cercato di riprendere in mano la partita, ma ha ecceduto nell’attaccare per vie centrali e non è mai riuscita a liberare al tiro il capocannon­iere del campionato (con Piatek) Defrel e Quagliarel­la. Ben messa in campo la Fiorentina nel primo tempo ha chiuso tutti gli spazi e spesso è stata pericolosa nelle ripartenze con Chiesa che, sotto gli occhi del c.t. azzurro Mancini, in tribuna con Oriali, ha imperversa­to sia sulla corsia di destra che di sinistra. Così e così invece Pjaca, al debutto da titolare. Per la Samp solo una traversa piena colpita da Caprari. Tutta un’altra musica nella ripresa dopo che è entrato Praet. Con più qualità e ritmo in mezzo al campo, la squadra di Giampaolo si è messa a fare la partita e al quarto d’ora è arrivato il gol del pareggio. Gran palla di Barreto per Caprari e destro a giro imprendibi­le per Dragowski. Nel finale spazio per il debutto in serie A nella Fiorentina di Riccardo Sottil, altro figlio d’arte, classe 1999.

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