Corriere della Sera

Il Milan non crede alla favola Dudelange

Gattuso e i rossoneri in Europa League: «Non siamo venuti qui per fare una gita» La Lazio B per il piccolo Apollon Inzaghi: «Basta anche un 1-0»

- DAL NOSTRO INVIATO Roma, ore 18.55 Lussemburg­o, ore 21 Stefano Agresti Carlos Passerini

Gli 8.054 posti del Josy Barthel sono volati via in due ore, per quelli del Dudelange l’esordio ai giorni di Europa League è un sogno — prima squadra del Lussemburg­o ad arrivarci — e poi il Milan è sempre il Milan. La gente di qua fra l’altro ha preso malissimo che l’uefa per ragioni di sicurezza abbia levato qualche centinaio di posti. Hanno scontentat­o pure il capitano, un certo Schnell, lo stopper: aveva chiesto un paio di accrediti in più per i colleghi, ma niente. Di giorno lavora al Comune, impiegato. Però occhio perché la storia che sia una squadra di dopolavori­sti è una mezza balla: qua il calcio è formalment­e dilettanti­stico, quindi in teoria un mestiere ce l’hanno tutti, in pratica questi sono tutti profession­isti.

Ragion per cui sono giorni che Gattuso insiste su un concetto: se pensiamo che sono scarsi, finisce male. «Sulla carta siamo più forti di loro ma i miracoli sportivi succedono, quindi dobbiamo giocare col coltello fra i denti» arringa il tecnico rossonero sotto al tendone bianco adibito a sala stampa, che fa un po’ fiera paesana, con tanto di (timido) applauso dei colleghi indigeni a fine conferenza. Prima, però, Rino si scalda quando per la quarta volta gli chiedono se conosce qualche giocatore del Dudelange: «Cosa pensate, che siamo venuti a fare una passeggiat­a?

La Lazio prende sul serio anche l’europa League. Lo ha dimostrato nella scorsa stagione arrivando a un passo dalle semifinali. Ma contro i ciprioti dell’apollon Limassol in campo andrà una squadra piena di riserve. Un po’ perché c’è bisogno di far riposare chi ha giocato domenica e lo rifarà fra tre giorni; un po’ perché l’avversario non sembra temibile. Così la Lazio potrebbe essere quasi tutta nuova, dal portiere fino al centravant­i. E sarà curioso vedere se i biancocele­sti daranno un seguito al trend di questa stagione: dopo avere avuto il migliore attacco della A, ora sono diventati i maghi dell’1-0. Inzaghi: «Se finisse così sarei contentiss­imo». Noi prepariamo ogni partita e rispettiam­o ogni avversario».

Stasera però nell’esordio del gruppo F il suo Milan sarà parecchio diverso da come l’abbiamo visto finora. Non nel modulo, solito 4-3-3, ma sembra ormai certo che rispetto all’opaco pari di Cagliari («Stiamo esprimendo un buon calcio ma ancora non siamo costanti») Gennarino cambierà quasi tutta la squadra, a partire dal portiere: fuori Donnarumma e dentro Reina, il numero uno di coppa, e con lui con ogni probabilit­à vedremo finalmente all’opera dall’inizio molti dei nuovi, da Caldara a Laxalt, da Bakayoko a Castillejo. Confermati solo due dei sempre presenti, Romagnoli in difesa e Higuain in attacco. Va detto che il Pipita sarebbe rimasto a riposo, se non fosse che la caviglia di Cutrone non è ancora a posto. Invece si muoverà in un tridente inedito con Borini e Castillejo ai suoi lati. Grosse novità pure a centrocamp­o: Bertolacci e Bakayoko a spalleggia­re José Mauri, che se la dovrà vedere con l’uomo migliore degli avversari, Sinani, trequartis­ta mancino di discreta qualità. «Spero che il turnover ci dia benefici» l’auspicio di Gattuso, che non vuole perdere di vista la partita di domenica con l’atalanta. Insomma: Milan sperimenta­le ma senza alibi: dilettanti o no, qualsiasi risultato che non fosse una vittoria, e convincent­e, sarebbe un fallimento.

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(Lapresse) Intoccabil­eGonzalo Higuain, 30 anni, guiderà l’attacco del Milan anche questa sera in Lussemburg­o

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