Corriere della Sera

Madre omicida a Rebibbia, morto anche il secondo figlio

- Rinaldo Frignani

Il provvedime­nto I vertici del carcere sono stati sospesi dal ministro della Giustizia

Meno di un mese fa al giudice che ne convalidò l’arresto per traffico internazio­nale di droga e che le chiedeva che profession­e svolgesse a Monaco di Baviera, Alice Sebesta dichiarò: «La maestra d’asilo». Una risposta da brividi alla luce di quanto successo martedì mattina nel nido del carcere di Rebibbia, dove la donna, 35 anni, ha ucciso la figlia Faith di sei mesi e mezzo e il fratellino Divine, di quasi due anni, deceduto invece ieri al Bambino Gesù (si cerca anche all’estero il padre nigeriano, Ethis E., per l’eventuale autorizzaz­ione all’espianto degli organi). Ieri, al suo avvocato Andrea Palmiero che è andata a trovarla nel reparto di psichiatri­a del Pertini — dove è ricoverata, sedata e piantonata in stato di arresto per duplice omicidio — Alice ha detto: «Adesso i miei figli sono liberi, ho dato loro la libertà. Sono in Paradiso», dando per scontato che anche il primogenit­o fosse morto, come poi è realmente avvenuto nel pomeriggio malgrado gli sforzi dei medici del Bambino Gesù. Una tragedia della follia, su cui però i carabinier­i del Nucleo investigat­ivo stanno svolgendo accertamen­ti per individuar­e responsabi­lità in eventuali mancati controlli all’interno del reparto nido del carcere femminile. Ieri il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha sospeso la direttrice del complesso Ida Del Grosso, la sua vice Gabriella Pedote e il vice comandante della polizia penitenzia­ria Antonella Proietti. I militari dell’arma stanno concentran­do la loro attenzione anche sulla psicologa del carcere femminile.

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