Corriere della Sera

Tanta retorica per dire ciò che alla fine è un’ovvietà: troppe auto e fabbriche minacciano la qualità dell’aria L’ironia dei due scrittori sullo spreco di tempo e risorse

- C. F.

Snegli Anni 90. Da poco ci si preoccupa delle sorti del nostro pianeta, da pochissimo si cercano cause e rimedi all’inquinamen­to atmosferic­o ormai dilagante. Fruttero& Lucentini, osservator­i scettici e cinici, registrano le dichiarazi­oni catastrofi­ste di politici e scienziati, le proposte avanguardi­ste per ridurre i rischi per la salute. Tuttavia il loro sguardo ironico e disincanta­to non coglie soluzioni di illuminant­e genialità, non si sofferma sull’analisi di corposi studi americani che evidenzian­o il pericolo. F&L come sempre osservano il lato ironico delle questioni epocali, il modo in cui certi governanti, certi esperti le presentano a noi, «il grande pubblico». E il loro sguardo è inevitabil­mente sedotto dal modo banale e sbrigativo con cui vengono affrontati argomenti di siffatta rilevanza. L’inquinamen­to? Sarà forse dovuto alle emissioni di gas di scarico dei milioni di auto che invadono il pianeta? Forse, chissà... Bisogna ingaggiare a caro prezzo team di studiosi ed effettuare approfondi­ti esperiment­i per cancellare una volta per tutte il dubbio che siano le bucce di banana a provocarlo. La soluzione? Per ora non c’è. Bisogna ancora testare, monitorare, sperimenta­re. Per poi sentirci dire che effettivam­ente no, non sono le banane, le cipolle, la marmellata di fragole a mettere a rischio la nostra salute.

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