Corriere della Sera

Reddito di cittadinan­za, la pretesa di Di Maio di avere i fondi da Tria

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Di Maio, rivolto al suo collega Tria, dice che un ministro bravo riesce a trovare i soldi che servono. Innanzi tutto, un ministro dell’economia deve essere affidabile e deve curare la congruenza dei conti e la compatibil­ità tra entrate e uscite. E non per fare un piacere all’europa, ma perché è il primo requisito di chi è responsabi­le dei conti pubblici. Delio Lomaglio

Il vicepremie­r pretende dal ministro Tria il reperiment­o dei soldi! È preoccupan­te il fatto che continuiam­o a scaricare sulle generazion­i future oneri già insostenib­ili. Bisogna creare lavoro e quindi dare dignità al reddito senza fare regali! Claudio Robazza

Il debito pubblico è arrivato a 2.300 miliardi e gli interessi da pagare ammontano a 70/80 miliardi l’anno. Eppure si vuole fare il reddito di cittadinan­za. Ma quelli che erano prima al governo perché non l’hanno fatto? Forse perché volevano male agli italiani? Chi è tranquillo e sereno? Io neanche un po’: chissà cosa pensano quelli che devono comperare i nostri titoli di Stato; e se cambiano idea? Sergio P.

Di Maio continua a sostenere che la legge di Bilancio deve contenere «scelte coraggiose». Purtroppo dobbiamo tradurre scelte coraggiose in più deficit e più debito. Ma una famiglia già indebitata, se fa ancora debiti, è coraggiosa o incoscient­e? Gianfranco B.

In campagna elettorale non era Di Maio che diceva che i soldi c’erano e che sapeva dove prenderli? Perché adesso non dice a Tria dove prendere i fondi? Annalisa Ciaffi

Di Maio confessi che vuole i fondi per non perdere il consenso e il potere, e contro gli interessi dei risparmiat­ori e dei contribuen­ti.

Giorgio Ferretti

Perché Di Maio non trova i fondi che pretende da Tria nelle maxi evasioni fiscali e negli sprechi da lui denunciati in campagna elettorale?

Angelo Tirelli

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