Corriere della Sera

Higuain trascina il Milan Vince anche la Lazio

Europa League: decide ancora il Pipita, dopo una gara sofferta con i lussemburg­hesi

- di Stefano Agresti e Carlos Passerini

Prossimo turno 4/10 ore 18.55 MILANOLYMP­IACOS

Gruppo H LAZIO APOLLON

MARSIGLIA EINTRACHT

2 1

1 2

Prossimo turno Gruppo D SPARTAK T. 1 ANDERLECHT 0 D. ZAGABRIA 4 FENERBAHCE 1

Gruppo E ARSENAL VORSKLA SPORTING QARABAG

Gruppo G

R. VIENNA SPARTAK VILLARREAL RANGERS

Gruppo I BESIKTAS SARPSBORG GENK MALMOE

Gruppo J SIVIGLIA S. LIEGI AKHISAR KRASNODAR

4 2 2 0

2 0 2 2

Gruppo K RENNES 2 JABLONEC 1 DINAMO KIEV 2 ASTANA 2

Gruppo L LUSSEMBURG­O Una fatica del Diavolo, un’ora a vedere le streghe. E poi lui, ancora lui, sempre lui: Gonzalo lo scacciainc­ubi, Pipita l’acchiappaf­antasmi. Come a Cagliari, più che a Cagliari. Perché qui la figuraccia sarebbe stata peggiore. Diciamolo: epocale. Lo schiaffo di Dudelange, una cosa così. Di certo sarebbe stata una mazzata tremenda.

E invece ci ha pensato ancora Higuain a levare il Milan dai guai e a consegnarg­li i primi tre soffertiss­imi punti di un’europa Lague che si preannunci­a complicata. E pensare che questa era la trasferta più agevole: a Siviglia col Betis (8 novembre) e ad Atene con l’olympiacos (13 dicembre) l’atmosfera sarà ben diversa, niente cortesie per gli ospiti, tipo lo speaker che annuncia le sostituzio­ni in italiano. Serve un altro Milan, così non basta. Né in Italia né in Europa.

Ma la verità è che Gattuso se l’aspettava. E aveva ragione a non fidarsi di questi sedicenti semidilett­anti lussemburg­hesi, prima di tutto perché si tratta di una mezza balla: c’è quello che lavora in piscina, quello che al mattino fa qualche ora in ufficio, ma in

Dudelange Milan

realtà il Dudelange è a tutti gli effetti una squadra pro, l’unica della Division Nationale, la loro serie A, che ha infatti vinto tre volte a fila. Rino l’aveva detto: «Non fidiamoci, il calcio è cambiato».

I nove giocatori su undici modificati rispetto alla brutta uscita di Cagliari avevano una triplice finalità: far tirare il fiato a molti, testare gli altri e allo stesso tempo cercare di sfruttare la loro voglia di mettersi in mostra. Per tutto il primo tempo il piano non ha funzionato: Milan alla disperata ricerca di un buco per passare, Dudelange chiuso a riccio dietro due linee strette strette. Schnell, il capitano, quello che farebbe l’impiegato al Comune, s’è piazzato addosso a Higuain come una volta. Gattuso, una furia, non è stato zitto un secondo: i suoi urlacci si sentivano a duecento metri, fino agli affollati balconi non paganti delle villette a fianco dello stadio.

Il primo tempo rossonero è stato una pena, specie a centrocamp­o, dove Mauri non ha mai trovato un’intesa accettabil­e con Bertolacci e Bakayoko. Qualche palla buttata dentro da Castillejo, fischiatis­simo per un’evitabile sceneggiat­a a inizio partita, più un paio di discrete occasioni sprecate di Higuain e Caldara. A proposito: non è onestament­e giudicabil­e l’attesa première dell’ex atalantino, là davanti Turpel, per quanto volenteros­o, non era un avversario attendibil­e. Buono l’impatto di Laxalt, sua la giocata migliore della serata, a inizio ripresa, per Higuain: strepitoso il portiere Frising che però al 59’ ha pasticciat­o sul destro secco e rabbioso (e deviato) dell’acchiappaf­antasmi che gli si è infilato sotto il braccio. Non perdere il numero, Diavolo: a occhio e croce ci sarà ancora bisogno di lui.

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(Reuters) Certezza Gonzalo Higuain, 30 anni, ha deciso la sfida di Europa League del Milan sul campo dei lussemburg­hesi del Dudelange successi del Milan nelle sette sfide con squadre del Lussemburg­o nelle coppe europee, una sola rete subita nel complesso

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