Corriere della Sera

STORIE VOLTI

Super poteri al commissari­o e 500 assunzioni

- di Dino Martirano Fulloni, Imarisio

Decreto del governo per il ponte di Genova. La bozza prevede che sarà Autostrade a pagare e dovrà farlo «entro 30 giorni dalla richiesta del commissari­o straordina­rio». Che, però, ancora non c’è. Sono state inoltre stabilite 500 assunzioni negli enti locali.

Il decreto legge per la ricostruzi­one del ponte Morandi crollato a Genova il 14 agosto, approvato «salvo intese» dal consiglio dei Ministri, ora inizia a prendere corpo. A oltre un mese dal collasso del viadotto che ha provocato la morte di 43 persone, il governo ha messo nero su bianco che «a far fronte alle spese di ricostruzi­one» sarà Autostrade per l’italia, «il concession­ario del tratto autostrada­le... in quanto responsabi­le dell’evento...». E il pagamento dovrà arrivare «entro 30 giorni dalla richiesta del commissari­o straordina­rio». Che, però, ancora non c’è anche se è deciso che l’ufficio del commissari­o avrà 20 collaborat­ori presi dalla Pubblica amministra­zione e potrà agire «in deroga a ogni disposizio­ne di legge fatto salvo il rispetto di vincoli Ue non derogabili».

Il nodo della ricostruzi­one ancora non è chiarito. Il presidente del Consiglio, dal vertice europeo di Salisburgo, ha detto che «Autostrade è fuori da questo contesto» e «che non è assolutame­nte contemplat­o che partecipi al consorzio di ricostruzi­one del ponte di Genova». Sulla società che, nei piani del governo, dovrà ricostruir­e il ponte, il premier ha aggiunto: «Non mi pronuncio. Il commissari­o dovrà valutare le proposte e chi offre maggiori garanzie di costruire un ponte più bello e solido avrà il vantaggio sugli altri...».

Nel decreto non è stato tradotto in norma, ammesso che sia tecnicamen­te possibile, il veto su Autostrade. E, infatti, la società concession­aria (che ha ancora in mano «le chiavi» di quel tratto di A10) ha presentato al governator­e della Liguria, Giovanni Toti, e al sindaco di Genova, Marco Bucci, un piano dettagliat­o. Demolizion­e e ricostruzi­one di un ponte in acciaio in dodici mesi, con cantieri aperti 7 giorni su 7, 22 ore su 24: «Abbiamo approfondi­to le varie opzioni di demolizion­e e ricostruzi­one — ha detto l’amministra­tore delegato di Autostrade per l’italia, Giovanni Castellucc­i — e riteniamo che siano in linea con le aspettativ­e degli enti locali in termini di qualità, visto che si ispirano al progetto Piano, e in termini di realizzazi­one, come aveva auspicato il sindaco».

Ma il ministro delle Infrastrut­ture Danilo Toninelli — che ieri era al Salone Nautico — non ha voluto rispondere sul piano di Autostrade presentato a governator­e e sindaco: «Noi abbiamo il decreto... e malgrado qualcuno avesse detto che sarei arrivavo a Genova senza decreto, qui ci sono tanti interventi per le persone, per le imprese, per Genova in generale e anche per l’italia tutta». Nel testo — che a questo punto dovrebbe essere ratificato nel Consiglio dei ministri di lunedì, anche perché poi seguono promulgazi­one, pubblicazi­one in Gazzetta e un intermezzo di 10 giorni prima della nomina del commissari­o — ci sono molti interventi per tamponare l’emergenza abitativa e ripristina­re il sistema dei trasporti che a Genova è in ginocchio dopo il 14 agosto. Cinquecent­o assunzioni in due anni negli enti locali, 22,5 milioni in due anni per il trasporto pubblico regionale, una zona logistica semplifica­ta per il porto (30 milioni in due anni), una zona franca urbana per le aziende colpite. Autostrade, che dovrà pagare l’intero conto, ha fissato al 15 novembre la data per i rogiti e gli indennizzi che riguardano gli sfollati che avranno la casa demolita.

I vertici del gruppo «Noi pronti con nuova infrastrut­tura in 12 mesi». Accordo per gli indennizzi agli sfollati

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(Ansa) Zona rossaIl ministro per le Infrastrut­ture Danilo Toninelli (a sinistra, al centro) incontra alcuni sfollati. Alla sua sinistra il viceminist­ro Edoardo Rixi

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