La Spd a Merkel: sbagliato l’accordo sul capo dei servizi
N on c’è pace per Angela Merkel. La Grosse Koalition tedesca è di nuovo sull’orlo di una crisi, dopo che la leader socialdemocratica, Andrea Nahles, ha chiesto di rinegoziare l’accordo sul capo dei servizi civili interni, promosso per essere rimosso, accusato di troppa indulgenza verso l’estrema destra. «Ci siamo sbagliati tutti e tre», ha scritto Nahles in una lettera a Merkel e al ministro degli Interni e leader della Csu bavarese, Horst Seehofer, invocando «le reazioni negative dell’opinione pubblica» alla decisione di martedì scorso di spostare Hans Georg Maassen dalla guida del Bundesverfassungsschutz al posto di sottosegretario agli Interni. «Abbiamo perso fiducia invece di ristabilirla. Dobbiamo ripensare l’intesa».
Cogliendo la gravità della situazione, sia Merkel che Seehofer si sono dichiarati aperti a un nuovo confronto. «La cancelliera trova giusto valutare nuovamente le questioni aperte e trovare insieme un compromesso accettabile per tutti», ha detto il portavoce del governo, Steffen Seibert.
La marcia indietro di Nahles era nell’aria. Maassen era nel mirino per aver messo in dubbio l’autenticità dei video che documentavano la caccia all’uomo dei neonazisti nelle strade di Chemnitz, smentendo di fatto la cancelliera. La Spd ne aveva chiesto con forza le dimissioni. Ma il pasticcio della rimozione-promozione ha provocato una sollevazione contro Nahles, sia nel gruppo dirigente che nella base socialdemocratica.
A pesare sulla decisione sono stati anche gli ultimi sondaggi, che segnalano il sorpasso della Spd da parte di AFD, l’estrema destra xenofoba. Se si votasse domani, AFD diventerebbe il secondo partito tedesco con il 18% dei voti, davanti alla Spd ormai in caduta libera con il 17%. La Cdu sarebbe ancora in testa ma con appena il 28%.