«Ho letto 600 ricerche per capire come salvare le foreste del mondo»
Quella di Giorgio Vacchiano, 38 anni, torinese, ricercatore all’università Statale di Milano selezionato tra gli undici scienziati al mondo che secondo Nature rappresentano la promessa della ricerca — sono stati scelti analizzando il database di tutte le riviste scientifiche che fanno capo alla testata —, è una disciplina insolita per il gotha del- la scienza.
Perché ha deciso di occuparsi di scienze forestali?
«Sono appassionato di natura e montagna fin da piccolo: lì mi sento a casa. Ho scelto le scienze forestali perché coniugano la conoscenza della natura con la gestione dell’ambiente».
Per quali ricerche l’ha scelta «Nature»?
«L’ultimo studio, uscito l’anno scorso, è un’analisi di 600 lavori scientifici pubblicati nei 20 anni precedenti sull’effetto dei cambiamenti climatici sulle foreste».
Che cosa avete scoperto?
«Abbiamo dimostrato con certezza che i cambiamenti climatici sono già in atto e hanno effetti pesanti sulle foreste con incendi più severi e frequenti, siccità più prolungate e pullulazioni (cioè aumento della popolazione) di insetti. I roghi dell’anno scorso in Italia e quelli di quest’anno in Grecia e Svezia sono conseguenza dei cambiamenti climatici».
Cosa studia esattamente?
«Il mio lavoro risponde alla domanda: come dovremmo gestire le nostre foreste perché rimangano vive e vitali e continuino a darci servizi e siano il più possibile resistenti agli effetti dei cambiamenti climatici?».
Lavora in Italia: è un caso?
«No, ho rifiutato un paio di offerte di lavoro all’estero. Mi piace confrontarmi con i colleghi stranieri e ho passato un periodo di ricerca all’università dello Utah che mi è stato molto utile, ma ho scelto di rimanere in Italia perché voglio impegnarmi per l’ambiente nel mio Paese. Vorrei creare qui un gruppo di ricerca che possa dare un contributo alla scienza. La cosa bella è che negli ultimi anni si sta creando una rete con gli ex compagni di studio e i ricercatori più giovani».
Cosa fa quando non lavora?
«Mi piace andare in montagna a camminare e leggere. E poi, quando ho un po’ di tempo, viaggiare per vedere la natura e gli animali che non conosco ancora. Di recente ho fatto un viaggio in Canada e ho finalmente visto l’orso nero: è stato molto emozionante».