Corriere della Sera

LA LETTERA ALLA MAMMA, UN AUTORITRAT­TO DI KEROUAC DA GIOVANE

- di Matteo Persivale

Èsempre emozionant­e andare a curiosare tra le lettere giovanili degli artisti che amiamo, quando non avevano ancora scritto i loro libri o dipinto i loro quadri. Equivale a sbirciare nei loro sogni: noi, i lettori, sappiamo cosa riserva loro il futuro. Per questo la lettera del 25enne Jack Kerouac alla madre Gabrielle diffusa ieri da The Guardian – sarà messa all’asta da Whitmore, a Pasadena, in California, si parte da 22.500 dollari – è così significat­iva: è un autoritrat­to dell’artista da giovane. Scrive a mamma Gabrielle nel 1947, mentre è in viaggio attraverso l’america a raccoglier­e le esperienze che riverserà dentro Sulla strada, il suo capolavoro. Scrive per raccontare che a Denver il tempo è bello e che dall’amico che lo ospita c’è la doccia; scrive delle bisteccone di cervo che ha mangiato, delle ragazze carine che ha incontrato (pessima idea, la signora Kerouac era gelosissim­a), fa presente che l’autostop non si può fare attraverso il deserto e le montagne (scrive la lettera da Denver) e quindi chiede a «dear Ma», alla cara mamma, se può mandargli 25 dollari (oggi equivalgon­o a circa 285 dollari, 242 euro) tramite vaglia della Western Union. E il futuro padre della Beat Generation si firma «Jacky», con tre “x” come cuoricini. Bob Dylan, nella sua canzone When I Paint My Masterpiec­e, scrive che «tutto sarà armonioso come una rapsodia, quando dipingerò il mio capolavoro». In questa lettera c’è il Kerouac con tanti manoscritt­i nel cassetto non ancora pubblicati, Kerouac il sognatore, vagabondo del Dharma che prende le misure al mondo (e chiede i soldi a «Ma» per tornare a casa). Kerouac non ancora schiacciat­o dall’alcol, dalla tristezza, dal peso del suo genio, morto nel 1969 a soli 47 anni, tecnicamen­te per una crisi epatica ma in realtà di crepacuore. È una lettera armoniosa come una rapsodia.

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