Pazza Inter se non svolti sono guai Nerazzurri obbligati a vincere contro la Samp di Giampaolo Spalletti sprona Icardi «Giochi di più con la squadra»
Il successo in Champions League contro il Tottenham è stato quello delle prime volte. Mai l’inter aveva vinto in rimonta in questa stagione e mai Mauro Icardi aveva segnato. La trasferta contro la Sampdoria di Marco Giampaolo è un nuovo snodo vitale per i nerazzurri, stretti tra la necessità di non disperdere altri punti e il bisogno di trovare la continuità tipica di chi vuole essere grande.
Luciano Spalletti vuole capitalizzare il bonus d’entusiasmo regalato dal successo sugli inglesi e imprimere una svolta al campionato nerazzurro, impantanato in un avvio deludente dalle sconfitte scioccanti con Sassuolo e Parma. «Non abbiamo una mentalità fortissima, ci basta abbassare un po’ il livello per fare risultati imbarazzanti. Il carattere bisogna mostrarlo sempre, il rischio altrimenti è ricadere nella discontinuità, soprattutto quando si va in svantaggio», avverte Spalletti.
Almeno il match con il Tottenham è stato un’inversione di tendenza, l’inter ha saputo rientrare in partita e ribaltare il risultato. Una diversità notevole rispetto alle gare con Sassuolo e Parma, scivolate via senza una vera reazione. La serie A però non aspetta nessuno e davanti viaggiano, la Juve ha già 8 punti di vantaggio, il Napoli 5. Vincere in casa della Samp però è un’impresa, non la normalità. La formazione di Giampaolo si esalta contro le grandi e due settimane fa ha già giustiziato il Napoli di Ancelotti. «Giocare contro una squadra forte è meglio, le motivazioni sono altissime», ammette il tecnico doriano a caccia dello scalpo nerazzurro, ancora assente nella sua collezione da quando c’è Spalletti: due sconfitte su due lo scorso anno.
L’inter si aggrappa al solito
Spalletti
Il carattere va mostrato sempre, altrimenti si finisce per ricadere nella discontinuità
a Mauro Icardi, killer seriale contro la Samp cui ha già segnato 10 gol. Un’enormità che stride con le zero reti in campionato. «Per realizzare un giocatore top bastano pochi secondi di grande talento, ma per fare una partita da campioni servono 95 minuti di personalità, dentro la squadra e sempre vicino al pallone», è la sottolineatura di Spalletti. Il tecnico gli chiede più partecipazione, perché l’inter non ha le spalle così robuste per reggere un uomo in meno per lunghi tratti della partita.
Nello specchio Icardi vedrà riflesso il lavoro di Fabio Quagliarella, bomber con colpi d’artista, particolarmente pericoloso quando incrocia l’inter, in gol in 4 delle ultime 5 partite contro i nerazzurri. Toccherà alla difesa neutralizzarlo, altro reparto da cui Spalletti aspetta un salto di qualità. Finora ha sempre subito gol, con l’eccezione di Bologna, ma i rossoblù di Pippo Inzaghi non erano il test più attendibile, considerando che non hanno ancora segnato contro nessuno. Insomma che sia di squadra, di reparto o dei singoli, l’inter cerca la svolta e non può più aspettare se non vuole compromettere il suo cammino: il campionato è lungo, ma se la forbice di punti si allarga sarà difficile rientrare. Spalletti non dovrebbe farsi attirare nella trappola del turnover massiccio, toccare l’inter è sempre un rischio. «Abbinare questo doppio successo (Tottenham e Samp) varrebbe di più che vincere due partite di fila». Significherebbe accendersi in campionato.
L’allenatore non si fa risucchiare neppure sul ring in cui prova a trascinarlo Francesco Totti: «È la persona che ha spinto di più per il mio ritiro», ha detto l’ex capitano. «Leggerò la sua biografia, poi casomai si faranno i discorsi», la lapidaria risposta. Spalletti un altro ex compagno di viaggio vorrebbe invece rivederlo: è Walter Sabatini. «Sarei felicissimo di riabbracciarlo», ma al Responsabile area tecnica della Samp servirà tempo. Quello che l’inter non può più perdere.