Corriere della Sera

Scontro su ponte e migranti

Pensioni, l’ipotesi del taglio fino all’1,5% per ogni anno di anticipo. Berlusconi: mi candido La Lega: basta tergiversa­re su Genova. Tensioni sul decreto sicurezza

- Di Alessandro Trocino Alessandro Trocino

Tensioni nella maggioranz­a. «Basta tergiversa­re su Genova», attacca la Lega. Che non riesce più a nascondere l’irritazion­e per quello che chiama il decreto fantasma, chiede al premier Giuseppe Conte di accelerare e di «metterci la faccia». Divergenze anche su alcuni punti del pacchetto sicurezza, su cui ci sono dubbi del Colle. I Cinque Stelle sono contrari alla «stretta» che il leader leghista Matteo Salvini vuole imporre in materia di permessi di asilo e protezione umanitaria. Sul fronte delle pensioni, ipotesi taglio fino all’1,5% per ogni anno di anticipo. Berlusconi: mi candido alle Europee.

«Sono molto perplesso. ROMA Alcune cose che ho letto del decreto Salvini mi trovano d’accordo, ma su altre ho molti dubbi». Gregorio De Falco, comandante e deputato M5S, è preoccupat­o.

Monsignor Galantino non apprezza che ci sia un unico decreto, che associa i migranti con la sicurezza.

«Ha ragione. L’associazio­ne è suggestiva, ma la sicurezza è una questione che investe il tessuto sociale italiano. Io penserei, per esempio, a incrementa­re l’attenzione delle forze dell’ordine per le “stese” di Napoli. La questione della sicurezza non nasce con l’immigrazio­ne. Semmai trova alimento dall’irregolari­tà».

Il punto è che in Italia, da dopo la Bossi-fini, non ci sono canali di immigrazio­ne regolari. «È vero. E invece dobbiamo, oltre che salvare la gente in mare, riaprire i canali di accesso, corridoi umanitari per ridurre la pressione. È inutile costruire dighe. Se la pentola è troppo sotto pressione, prima o poi esploderà». Invece pare che il governo voglia costruire muri.

«Il Movimento non va in questa direzione. Molti esponenti sostengono che si debba ridurre la pressione alle frontiere dell’europa. L’immigrazio­ne è un fatto importante anche per l’economia». Il Paese invecchia e gli immigrati sono «utili»?

«Esatto. Utili è una brutta parola, ma è così. Naturalmen­te sono d’accordo anche con chi dice che servono aiuti alla natalità. Ma il fenomeno non è di breve momento: non si esaurirà». Anche se si chiudono i porti, come per la Diciotti?

«Chiudere i porti è un’antinomia. I porti sono porte d’ingresso: non ha senso chiuderle. Serve la massima apertura alle persone, integrando­le, e alle cose. Con il raddoppio del canale di Suez in Italia abbiamo avuto un aumento solo del 10 per cento dei traffici».

Di Maio dice che è un bene che non ci siano più le Ong nel Mediterran­eo. Ma i morti aumentano. È un bene?

«No. Quando il fenomeno immigrazio­ne aumentò, nel 2013, l’italia mise in campo l’operazione Mare Nostrum. Poi fu interrotta e le navi della

marina militare furono sostituite dalle Ong. Il fatto che ora non ci siano più è un problema. A meno che non se ne faccia carico un’organizzaz­ione statale o, meglio ancora, sovranazio­nale». Intanto in mare si muore.

«Tutti noi dovremmo farci carico di questa tragedia. Non c’è un obbligo giuridico, ma c’è una grande responsabi­lità morale». Oggi arriva in Cdm il decreto Salvini, cosa ne pensa?

«Bisognerà leggerlo con attenzione. Da quello che ho sentito mi lascia molto perplesso l’ipotesi di eliminare la protezione umanitaria. Bisogna ponderare bene questa misura, perché si tratta di ius gentium, di un diritto universale. Ma ci sono anche aspetti positivi». Per esempio?

«Sono d’accordo nell’aumentare il numero dei reati che portano a considerar­e indesidera­bile un immigrato. Mi sembra ragionevol­e».

Salvini sembra voler tirare dritto, nonostante i rilievi del Movimento.

«Se ci sono aspetti che urtano la nostra sensibilit­à, il Parlamento lo cambierà».

I limiti

«No all’eliminazio­ne della protezione internazio­nale. Su altre misure sono d’accordo»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy