«Noi prigionieri dei rapinatori I pugni, le foto, l’orecchio tagliato»
Chieti, l’assalto in piena notte: due ore di sevizie. Lui è un chirurgo in pensione, in casa un figlio disabile
Sono entrati di notte in quattro nella villa in località Carminiello di Lanciano (Chieti). Determinati. Feroci. Cercavano la cassaforte. I proprietari di casa — il chirurgo cardiovascolare in pensione Carlo Martelli, la moglie e un figlio disabile — sono rimasti in balia dei rapinatori per un paio d’ore. Prima le minacce. Poi le botte. E anche il taglio del lobo dell’orecchio della donna. «Erano ben vestiti e cattivi, pensavo ci avrebbero uccisi. Mi hanno detto: torniamo».
LANCIANO (CHIETI) La pm Mirvana Di Serio ha già aperto un fascicolo per rapina e lesioni aggravate. Al momento contro ignoti. La Scientifica sta ancora visionando le immagini delle telecamere della zona e non c’è traccia dei quattro rapinatori che ieri alle 4, con i volti coperti, hanno fatto irruzione nella villa in zona Carminiello dove dormivano i coniugi Carlo Martelli e Niva Bazzan e il loro figlio disabile Stefano (le altre sue figlie, Carlotta e Federica vivono in Germania e a Roma).
I banditi miravano alla cassaforte e non avendola trovata (perché non c’era) hanno picchiato selvaggiamente il dottor Martelli, 69 anni, chirurgo in pensione e fondatore dell’anffas di Lanciano. Non contenti, hanno poi infierito tagliando il lobo dell’orecchio destro alla moglie Niva, 70 anni, con una sorta di falcetto.
L’aggressione è andata avanti per quasi due ore, poi i rapinatori (uno dei quali parlava in perfetto italiano) si sono fatti consegnare tutte le carte di credito e le tessere bancomat e sono andati con l’auto della signora Niva a fare i prelievi in un vicino sportello Bnl. Poi sono tornati, hanno restituito le carte e hanno lasciato l’abitazione a bordo dell’altra auto dei coniugi Martelli, una Fiat grigio metallizzata, non ancora ritrovata.
Moglie e marito sono ora ricoverati all’ospedale di Lanciano, lei in cardiologia, lui in chirurgia con un trauma cranico facciale. «Ho parlato con un mio collega — dice Martelli — credo che grazie alla tecnica ricostruttiva non perderà l’orecchio».