Corriere della Sera

Lite Viminale-ong. E arriva il decreto

Aquarius perde la bandiera di Panama e accusa: colpa di pressioni italiane Salvini: aiutano gli scafisti, li denuncio. Oggi le norme sulla sicurezza

- Virginia Piccolillo

ROMA Limato e fuso in un unico testo, il decreto sicurezza e immigrazio­ne approda oggi al Consiglio dei ministri in piena bufera migranti. Con il vicepremie­r Matteo Salvini impegnato in un nuovo duro scontro con le Ong e la nave Aquarius: «Denuncerò per favoreggia­mento chi aiuta gli scafisti».

Dal Quirinale erano filtrati nei giorni scorsi dubbi di costituzio­nalità. E il decreto era slittato, anche per venire incontro all’anima più movimentis­ta dei Cinque Stelle, mal disposta a digerire il giro di vite sulla protezione umanitaria. E contro il decreto ieri ha fatto sentire la sua voce anche la Cei. Parlare di immigrati nel decreto sicurezza, ha obiettato monsignor Galantino, «significa giudicare l’immigrato per la sua condizione. E non possiamo considerar­la come condizione di delinquenz­a».

Ma Salvini va avanti. «Non c’è nessun problema», assicura a Non è l’arena di Massimo Giletti su La7. «Se c’è una critica positiva io cambio, aggiungo, arricchisc­o», dice. E annuncia che porterà il testo a Palazzo Chigi alle 10. Forte di un dato: «Siamo fermi a soli 20 mila sbarchi. Già un miliardo di risparmio per i soldi degli italiani». Ma soprattutt­o sulle ali del nuovo scontro con l’aquarius.

Lo aveva già annunciato nel pomeriggio. «Nelle ultime ore i trafficant­i hanno ripreso a lavorare approfitta­ndo della collaboraz­ione di qualche Ong. Aquarius2 poco fa ha recuperato 50 persone al largo di Zuara. Altri due gommoni, con 100 immigrati ciascuno, sarebbero in navigazion­e. E pensare che dopo la nave Diciotti le partenze dalla Libia si erano azzerate». Poi ha anticipato: la nave, dopo essere stata cancellata dai registri di Gibilterra, sarà cancellata anche da quelli di Panama.

Dall’aquarius si sono detti «scioccati». E convinti che a togliere la bandiera alla nave siano state le pressioni italiane. Alla Jasmund Shipping, proprietar­ia della nave, le autorità panamensi hanno scritto: «È necessario che sia esclusa dal nostro registro. La sua permanenza implichere­bbe un problema politico per il governo e per la flotta panamense in direzione dei porti europei». Dure le proteste da parte di Sos Méditerran­ée e Medici Senza Frontiere: «In centinaia moriranno annegati».

«Nessuna pressione su Panama» controrepl­ica Salvini. «Evidenteme­nte nessuno vuole essere identifica­to con una nave che intralcia le operazioni di soccorso in mare, rifiuta il coordiname­nto con la guardia costiera libica, attacca governi democratic­i, pretende di distribuir­e clandestin­i in Europa e carica decine di persone pur essendo oceanograf­ica». Per loro, chiosa, «i porti italiani continuera­nno a restare chiusi».

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