Lite Viminale-ong. E arriva il decreto
Aquarius perde la bandiera di Panama e accusa: colpa di pressioni italiane Salvini: aiutano gli scafisti, li denuncio. Oggi le norme sulla sicurezza
ROMA Limato e fuso in un unico testo, il decreto sicurezza e immigrazione approda oggi al Consiglio dei ministri in piena bufera migranti. Con il vicepremier Matteo Salvini impegnato in un nuovo duro scontro con le Ong e la nave Aquarius: «Denuncerò per favoreggiamento chi aiuta gli scafisti».
Dal Quirinale erano filtrati nei giorni scorsi dubbi di costituzionalità. E il decreto era slittato, anche per venire incontro all’anima più movimentista dei Cinque Stelle, mal disposta a digerire il giro di vite sulla protezione umanitaria. E contro il decreto ieri ha fatto sentire la sua voce anche la Cei. Parlare di immigrati nel decreto sicurezza, ha obiettato monsignor Galantino, «significa giudicare l’immigrato per la sua condizione. E non possiamo considerarla come condizione di delinquenza».
Ma Salvini va avanti. «Non c’è nessun problema», assicura a Non è l’arena di Massimo Giletti su La7. «Se c’è una critica positiva io cambio, aggiungo, arricchisco», dice. E annuncia che porterà il testo a Palazzo Chigi alle 10. Forte di un dato: «Siamo fermi a soli 20 mila sbarchi. Già un miliardo di risparmio per i soldi degli italiani». Ma soprattutto sulle ali del nuovo scontro con l’aquarius.
Lo aveva già annunciato nel pomeriggio. «Nelle ultime ore i trafficanti hanno ripreso a lavorare approfittando della collaborazione di qualche Ong. Aquarius2 poco fa ha recuperato 50 persone al largo di Zuara. Altri due gommoni, con 100 immigrati ciascuno, sarebbero in navigazione. E pensare che dopo la nave Diciotti le partenze dalla Libia si erano azzerate». Poi ha anticipato: la nave, dopo essere stata cancellata dai registri di Gibilterra, sarà cancellata anche da quelli di Panama.
Dall’aquarius si sono detti «scioccati». E convinti che a togliere la bandiera alla nave siano state le pressioni italiane. Alla Jasmund Shipping, proprietaria della nave, le autorità panamensi hanno scritto: «È necessario che sia esclusa dal nostro registro. La sua permanenza implicherebbe un problema politico per il governo e per la flotta panamense in direzione dei porti europei». Dure le proteste da parte di Sos Méditerranée e Medici Senza Frontiere: «In centinaia moriranno annegati».
«Nessuna pressione su Panama» controreplica Salvini. «Evidentemente nessuno vuole essere identificato con una nave che intralcia le operazioni di soccorso in mare, rifiuta il coordinamento con la guardia costiera libica, attacca governi democratici, pretende di distribuire clandestini in Europa e carica decine di persone pur essendo oceanografica». Per loro, chiosa, «i porti italiani continueranno a restare chiusi».