Corriere della Sera

La svolta di Versace «A un gruppo americano per 2 miliardi di dollari»

Rumors sull’acquirente: Michael Kors o Tiffany

- Maria Silvia Sacchi Augusto Veroni

Bogliolo e l’azionista Francesco Trapani (ex Bulgari e Lvmh), anche se Tiffany sembra al momento concentrat­a sulle proprie potenziali­tà ancora inespresse.

Il prezzo? La società della Medusa sarebbe stata valorizzat­a 2 miliardi di dollari (oltre 1,7 miliardi di euro ai cambi attuali). Anche l’uscita in corso di alcuni manager (tra questi non ci sarebbe però il Ceo) viene letta come il segnale di qualcosa che sta avvenendo. I dettagli non si conoscono e occorre comunque andare con cautela perché operazioni di questo livello possono saltare, o modificars­i, anche all’ultimo minuto; era successo per esempio in occasione della prima vendita di Valentino, quando ad aggiudicar­si la maison sembrava essere stato il fondo Carlyle e a comprare fu il concorrent­e Permira. Molti, infatti, in questi mesi hanno studiato il dossier Versace, in primo luogo i grandi colossi del lusso francese. Decisa a trovare un accordo, per esempio, era la Kering di François Henri Pinault che però avrebbe trovato il prezzo troppo alto. Chissà se ci può essere un colpo di scena.

Interpella­ta sui rumors di mercato la società ha risposto con un «no comment». Versace è controllat­a da Givi, una holding la cui maggioranz­a (50%) è nelle mani di Allegra Versace Beck, il 20% in quelle di sua madre Donatella, direttrice dello stile, e il 30% in quelle dello zio Santo Versace, che aveva fondato l’azienda insieme al fratello designer Gianni nel 1978. A lasciare la maggioranz­a ad Allegra era stato proprio lo zio Gianni, morto assassinat­o a Miami ventun anni fa. Se questo è l’assetto della holding, diverso è quello della società operativa, la Gianni Versace spa, dove è presente Blackstone con il 20%. Il fondo americano aveva rilevato la partecipaz­ione nel febbraio del 2014, valutando la società 1 miliardo di euro, con l’obiettivo di quotarla in Borsa.

L’arrivo sul mercato era stato avviato dall’ex ad Gian Giacomo Ferraris (oggi ceo della Roberto Cavalli), ma si era fermato quando Ferraris due anni fa è stato sostituito dal manager inglese Jonathan Akeroyd (ex ceo Mcqueen). In una intervista all’economia del Corriere della Sera, Akeroyd aveva annunciato l’intenzione di arrivare al miliardo di euro di ricavi «nel breve termine». Aveva spiegato che dopo il 2016, anno di transizion­e con ricavi a 686 milioni di euro (+4%) e un rosso di 7,4 milioni, nel 2017 la casa della Medusa è tornata all’utile per 15 milioni di euro. I prossimi giorni diranno se proseguirà la sua strada da sola o se inizierà una nuova storia.

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Passerella Giovedì scorso la sfilata della nuova collezione per la prossima primavera estate, con la designer Donatella Versace, a sinistra, che come sempre ha fatto gli onori di casa

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